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Attualità | 12 febbraio 2024, 14:16

Proposte a sostegno e rinforzo alla fase finale della candidatura di Alba Bra Langhe e Roero a Capitale Italiana della Cultura 2026

Riceviamo e pubblichiamo

Proposte a sostegno e rinforzo alla fase finale della candidatura di Alba Bra Langhe e Roero a Capitale Italiana della Cultura 2026

La notizia dello scorso dicembre che la candidatura di “Alba Bra Langhe e Roero” era entrata nella short list per la scelta della Capitale Italiana della Cultura 2026, è stata accolta da tutto il nostro territorio con entusiasmo e interesse.

Anche noi desideriamo congratularci con tutti coloro che hanno contribuito a raggiungere questo primo importante traguardo.

Il titolo scelto, “Vivere è cominciare. Langhe e Roero, un’altra storia” e il focus che è stato posto “sulla capacità di Langhe e Roero di essere generatore di cultura, in una sfida che coinvolgerà tutti i player del luogo, imprese, associazioni, fondazioni e

realtà in grado di incentivare l’innovazione”, ci ha spinti ad intervenire per cercare di caratterizzare e rinforzare la candidatura e quindi di iscriverci tra quelli che vogliono offrire la loro fattiva collaborazione per il successo del progetto, se di vostro interesse.

Siamo consapevoli che ci dobbiamo confrontare con candidati della short list che hanno alte aspettative e buone credenziali, ma il ns. progetto con la forza

dell’adesione di 88 comuni, se sostenuto da proposte culturali ambiziose e coraggiose, che non abbiano timore a evidenziare le nostre fragilità accompagnandole con soluzioni concrete che raccontino veramente “un’altra storia”, potrebbe risultare il numero uno.

Le proposte che seguiranno, costruite e condivise dalle associazioni firmatarie della presente, declinano tre tematiche che ci stanno particolarmente a cuore e che

riteniamo possano risultare vincenti, innanzitutto per noi cittadini e turisti ma anche per il successo della competizione, se accolte almeno in parte:

  1. La fragilità del nostro attuale modello di cultura che è datato e che sorvola sul tema della grave emergenza climatica. Il cambiamento climatico inciderà drasticamente sul futuro nostro, dei nostri figli e nipoti e sul nostro territorio.
  2. La nuova “cultura di vita” basata sul minor consumismo, sull’attenzione alle scelte, alle azioni e alle attività umane e ai loro effetti collaterali, sulla mobilità più sostenibile, sulla tutela dei beni comuni, sul rispetto degli altri e della dignità di ognuno, sul rafforzamento dei diritti e sull’ambiente che ci circonda.
  1. La nuova cultura del modello agricolo: dall’abbandono della monocoltura, al coltivo del biologico e senza diserbanti, alla produzione attraverso la raccolta a condizioni dignitose, senza sfruttamenti azzerando le cooperative spurie e i caporalati ancora esistenti.

Per quanto abbiamo potuto capire dal primo incontro del road show e dalle informazioni dei media, questi temi sono trattati marginalmente nel dossier

presentato lo scorso settembre, per questo vi proponiamo di valutare di integrarlo con i seguenti progetti e le conseguenti attività da prevedere per l’anno 2026:

  1. ATTUAZIONE PROGETTO SALVAROCCHE

Il progetto, promosso da molte associazioni qui presenti, nasce nell’anno 2020 e si pone come obiettivo di CREARE UN’AREA MINIMA DI SALVAGUARDIA DEI BOSCHI E DELLE ROCCHE DEL ROERO: un’area che parta da Cisterna ed arrivi a Bra, che interessa come minimo 12 Comuni ed è estesa per 40 km su un territorio di circa 8000 ettari di boschi e rocche. L’attuazione avverrebbe partendo dall’area esistente denominata “Zona naturale di salvaguardia dei boschi e delle Rocche del Roero Z2” (secondo quanto previsto dalla Legge regionale 29 giugno 2009, n. 19. Titolo IV. (*)), che coinvolge già i 6 Comuni di Bra, Baldissero d’Alba, Pocapaglia, Sommariva Perno, Sommariva Bosco e Sanfrè, ed andrebbe estesa agli altri 6/8 comuni per completare la dorsale e favorire così la gestione integrata ed unitaria di tutta l’area. La “zona di salvaguardia” rappresenta il livello minimo di tutela previsto dalla legge regionale, e aggiunge di fatto ben poco in termini di limitazioni, rispetto ai vincoli paesaggistici e idrogeologici già esistenti, ma l’implementazione di un modello unitario e coeso di gestione per tutta l’area può fare la differenza per una effettiva tutela e valorizzazione dell’intera area del Roero. Gli aspetti positivi che tale zona di salvaguardia può portare sul fronte: a) di un turismo qualificato, b) della tutela effettiva della biodiversità, c) del mantenimento di un polmone verde di compensazione, d) della promozione di produzioni locali vitivinicole e come volano dell’intero comparto agricolo, sono molteplici. Il 23 Luglio del 2021, in una apposita riunione costituita per gli approfondimenti del progetto, che vide la presenta di quasi tutti i sindaci del Roero, c’era l’intesa comune di procedere con l’attuazione che però di fatto è solo marginalmente proseguita. Altre riunioni sono seguite ma sempre con scarsi risultati. Questo nonostante avessimo dimostrato che i principali portatori di interesse considerati (tutti i cittadini, i residenti, i turisti, i cacciatori, gli apicultori, i tartufai, gli agricoltori, gli operatori, i cercatori di funghi, i boscaioli, il mondo della didattica) avrebbero tratto benefici tangibili dal progetto, ma finora è mancato il coraggio.

2. PROGETTO DI SALVAGUARDIA DELL’IDENTITÀ AGROALIMENTARE LOCALE

La particolarità della produzione agroalimentare locale è testimoniata dalla costituzione del Distretto del cibo e del vino Langhe – Monferrato e il Distretto del cibo del Roero. Tuttavia la produzione agroalimentare del territorio di Alba Langhe e Roero non è stata risparmiata dalla crisi multisettoriale (climatica, economica, ambientale, ecc.). La maggior parte della comunità ha la consapevolezza di aver ereditato un territorio caratteristico. La particolare architettura paesaggistica delle Langhe e Roero è soprattutto frutto del lavoro degli uomini, in particolar modo degli agricoltori, che hanno saputo accompagnare la natura nei suoi cicli naturali, disegnando scenari tramandati fino a giorni nostri. La necessità di trarre profitto e dare il prezzo a tutto hanno tolto la centralità dei cicli naturali, relegando l’uomo ad una mera identità di consumatore. Oggi ne deriva la perdita di considerazione dell’uomo, il produttore del cibo consumato nel quotidiano, persona chiamata a mantenere intatta, in prima persona, l’architettura ereditata. La mancata considerazione del piccolo produttore, intrappolato nel meccanismo di politiche agricole comuni, a volte tossico, non è più in grado di tramandare il sapere che mantiene l’identità agroalimentare della nostra terra: terrazzamenti che crollano, perdita della fertilità del suolo, cementificazione delle aree agricole, abbandono dei campi e delle attività agricole, concentrazione della popolazione negli ambiti urbani…

Va inoltre ricordato il ruolo centrale che ha l'agricoltura, e in particolare i piccoli produttori, nel mantenere la biodiversità, che riguarda sia le specie selvatiche che quelle coltivate: particolari tecniche di coltivazione, nei modi, nei tempi e nei materiali usati, possono favorire la presenza o il ritorno di specie rare o a rischio di estinzione (orchidee, api e altri insetti impollinatori). Parimenti per quanti riguarda il recupero di cultivar antiche o rustiche oggi abbandonate.

Rimettere i cicli naturali al centro delle attività produttive permette di dare un grande contributo alla tutela dell’ambiente. Gli sforzi che richiedono la destagionalizzazione dei prodotti hanno delle ripercussioni sull’ambiente e contribuiscono all’alterazione del clima.

Il progetto di “salvaguardia dell’identità agroalimentare locale si propone una realizzazione di un lavoro sistemico sul territorio per:

    1. realizzare una rete territoriale del piccolo produttore consapevole del proprio ruolo, ma soprattutto favorire il consolidamento di una comunità territoriale informata del valore aggiunto e del ruolo fondamentale dei produttori;
    2. instaurare un ruolo attivo nei consumatori informati nei riguardi dei produttori che, a loro volta, devono privilegiare sempre più la sostenibilità ambientale nel loro operato;
    3. individuare una o più giornate dedicate al piccolo produttore, sempre nell’ambito del territorio di riferimento. Le giornate potranno caratterizzarsi con uno scambio dove la comunità consumatrice darà la propria disponibilità ad interagire con i produttori che lasceranno aperte, nei limiti delle condizioni igienico-sanitarie e della fase produttiva, le aziende per la visita della comunità “visitatrice ma attiva” per piccole mansioni ma necessarie per l’agricoltore (sarchiatura manuale, raccolta, trasformazione, ecc.).

Pensiamo che con questa rete la comunità possa ritornare a dare valore al cibo locale, prendendosi cura di:

  • produttori territoriali e favorire la sicurezza alimentare in termine di salubrità e qualità degli alimenti nel quotidiano;
  • produzione delle aziende locali che potranno continuare a produrre anziché chiudere a causa della crisi economica;
  • conoscere la provenienza dei cibi, i volti che ne sono fautori, la stagione, i mesi e la tempistica necessaria per goderne a tavola;
  • tutelare l’ambiente, il clima e dare una possibilità alla discendenza di imparare e mantenere, così, la catena di consegna tradizionale alle giovani generazioni. 
  1. FESTIVAL INTERNAZIONALE ECONOMIA CIRCOLARE E TRANSIZIONE ECOLOGICA

Proseguire l’organizzazione del Festival Internazionale per l’Economia Circolare e la Transizione Ecologica - Circonomia anche in collaborazione con l’EXPO della Sostenibilità valorizzando i personaggi e le aziende locali che si impegnano verso l’erogazione di servizi e prodotti sostenibili e in particolare valorizzare il Green Music Contest l’unico festival italiano della musica ambientale che nell’edizione 2023 ha visto Corneliano e il Cinema Vekkio protagonisti.

  1. ORGANIZZAZIONE EVENTI

Adottare un regolamento per l’organizzazione degli eventi che diminuisca l’impatto ambientale, a partire dalle linee guida recentemente presentate presso il Comune di Alba, in particolare:

  • preveda un limite di partecipazione del pubblico o di accesso alle aree dell’evento in coerenza con il luogo preveda limiti alle emissioni acustiche
  • preveda una progettazione a zero rifiuti
  • preveda un piano della mobilità limitando l’accesso al traffico privato ai centri oggetto degli eventi, a partire dal modello di Cheese
  • preveda un potenziamento del servizio ferroviario sulle direttrici da e verso Asti e Torino, soprattutto nei fine settimana dove è più carente
  • preveda un calcolo dell’energia consumata, con riduzione dei consumi e l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili autoprodotte o certificate.
  1. REGOLAMENTO DISERBANTI SUOLI PUBBLICI E LUNGO LE STRADE

Adottare un regolamento che elimini entro il 2026 l’utilizzo di diserbanti lungo

tutte le strade, pubbliche e private, del territorio e introduca misure ecocompatibili, compresa una pulizia dai rifiuti abbandonati preliminare prima del taglio primaverile.

  1. RETE MUSEALE NATURALISTICI

Creare una rete museale naturalistici a connessione più stretta tra il Museo del Tartufo e la rete museale naturale esistente sul territorio, dal Museo Craveri di Bra al Museo Eusebio di Alba passando per il Museo di Vezza e il Museo del Paesaggio di Magliano Alfieri che enfatizzi elementi chiave come Tutela del Paesaggio Rurale e Tradizionale, biodiversità floro-faunistica, cambiamento climatico, anche in

connessione con i musei e le realtà subito esterne come Carmagnola, Asti e Mondovì.

  1. PREMIO INTERNAZIONALE COMUNICAZIONE AMBIENTALE

Valorizzare ulteriormente il premio Internazionale per la Comunicazione Ambientale, da ormai 5 anni stabilmente organizzato ad Alba.

  1. EMISSIONI CO2

Prevedere un calcolo scientifico delle emissioni di CO2 prodotte da tutti gli eventi previsti dal programma, con un piano di riduzione a monte e una compensazione locale.

  1. STOP ALLA MONOCOLTURA - Ripensiamo il modello agricolo

Rafforzare l’impegno comune per superare le monocolture del vino e della nocciola:

  • autorizzando solo nuovi impianti di sostituzione
  • destinando il 30% del fondiario ai boschi
  • contrastando lo sfruttamento lavorativo
  1. BANDIRE LE GARE DI AUTO E MOTO CROSS E ENDURO

Comprendere che i turisti che scelgono le Langhe e il Roero, oramai per larga parte dell’anno, amano i nostri boschi e le nostre colline, apprezzano i nostri vini e la nostra cucina, cercano il turismo lento delle piste ciclabili e dei sentieri e vogliono tranquillità, contatto con la natura, il rispetto dell’ambiente, non rumore e inquinamento, dovrebbe risultare lampante. Invece tristemente dobbiamo ancora sentir parlare di eventi motoristi nei boschi del Roero, un territorio che con le rocche ci invidiato in tutto il mondo, rappresenta una grande risorsa di compensazione ecologica e un argine al dramma del cambiamento climatico.

  1. MODELLI EDUCATIVI CONSAPEVOLI

Ricercare e sperimentare modelli educativi in ambito scolastico, familiare, religioso, associativo, ecc. che conducano alla consapevolezza che: “ogni scelta, azione o attività umana può avere effetti collaterali non previsti sul mondo che ci circonda e di riflesso su di noi e va quindi valutata con estrema attenzione”.

Ci auguriamo di poter discutere e approfondire quanto prima, con le persone che vorrete indicarci, i temi che qui sinteticamente vi abbiamo presentato.

Restiamo in attesa di cortese riscontro e porgiamo i più cordiali saluti.


 

AICA

ALLEANZA VERDE E CIVICA PIEMONTE

AMBIENTE 21 SdB

COORDINAMENTO MOBILITÀ INTEGRATA E SOSTENIBILE

CANALE ECOLOGIA ODV

COMUNE ROERO  ODV

DELEGAZIONE LIPU CUNEO

FORUM SALVIAMO IL PAESAGGIO

IL PAESE – PERIODICO ROERINO

ITALIA NOSTRA CONSIGLIO REGIONALE del PIEMONTE

LEGAMBIENTE LANGHE E ROERO APS

LAUDATO Sì/GAZZETTA D’ALBA

LAUDATO SÌ BRA2 ODV

OSSERVATORIO PER LA TUTELA DEL PAESAGGIO DI LANGHE E ROERO

PIEDIXTERRA

PRO NATURA PIEMONTE

SLOW FOOD ALBA, LANGHE E ROERO APS

 

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