Dogliani, Roddino, Serralunga sono tre degli oltre quaranta comuni della Langa chiamati alle urne il prossimo giugno. Hanno un qualcosa che li lega, i tre sindaci attuali sono in scadenza e non sanno ancora se saranno della "partita", il prossimo giugno.
Ugo Arnulfo ha scelto le parole dell'attesa, di fronte alla candidatura di Claudio Raviola. "Non è ancora il momento di decidere, è troppo presto. Io e la mia amministrazione abbiano tanta carne al fuoco, numerosi progetti su cui lavorare e da portare a termine. A tempo debito deciderò, non è il caso di parlarne adesso".
Marco Andriano è combattuto tra chi ha fatto un'esperienza straordinaria e chi si è trovato a lottare, a darsi da fare senza gli strumenti giusti in un dispendio logorante. "Fare il sindaco è un'esperienza incredibile, emozionante, ma è anche molto difficile. Avere delle idee e dover lottare ogni giorno per trovare le risorse e gli uomini necessari. Il nostro bilancio non ci permette di assumere dei dipendenti e, quindi, bisogna arrangiarsi con il personale degli altri Comuni, che si trovano a dover lavorare moltissimo e a fare molto di più di quello che dovrebbero".
Fare il sindaco in un paesino ha, poi, delle sfumature, che ai grandi palazzi, a volte sfuggono. "Il mio assessore ai Lavori pubblici ha fatto per 5 anni anche il cantoniere, noi, facciamo anche da preti e assistenti sociali, la mia vice sindaca fa l'infermiera e l'assistente sociale quasi full time- scherza a denti stretti Andriano-. Se trovassi un gruppo energico, carico e voglioso di mettersi in gioco per il paese, sarei felice di passare il testimone. Penso che ogni persona dovrebbe provare questa esperienza nella vita e capirebbe molte cose, ne uscirebbe trasformato con la convinzione che è un lavoro molto più difficile di quello che sembra".
In attesa, a Serralunga, anche Sergio Moscone, che ha deciso di confrontarsi con la propria famiglia: "Sto riflettendo insieme a loro, fare il sindaco non è solo un lavoro, ci vogliono energie, competenze, disponibilità e anche capacità di andare controcorrente e di prendere decisioni difficili. Dopo 5 anni, è normale anche trovarsi a ripensare alle priorità della propria vita e della propria quotidianità".