«Camminate coi piedi per terra e col cuore abitate in cielo». Nove giorni vicini al Cuore di don Bosco per arrivare pronti alla sua festa in calendario mercoledì 31 gennaio.
Inizia oggi, 22 gennaio, la novena a San Giovanni Bosco, occasione di preghiera da vivere in gruppo o per conto proprio, sulla Strenna 2024 del Rettor Maggiore Cardinale Ángel Fernández Artime: «Il sogno che fa sognare». Un cuore che trasforma i “lupi” in “agnelli”, tema scelto per il secondo centenario del sogno che Giovannino Bosco fece nel 1824, all’età di nove anni, rivelatore della missione a cui lo chiamava il Signore.
Il sogno dei nove anni
Nel sogno avuto a nove anni, Giovannino si trovò in mezzo a dei ragazzi che bestemmiavano, urlavano e litigavano e mentre lui si avventava contro di loro con pugni e calci per farli desistere, vide davanti a sé un uomo dal volto luminosissimo che gli si presentò dicendo: «Io sono il Figlio di Colei che tua madre ti insegnò a salutare tre volte al giorno» e aggiunse: «Non con le percosse, ma con la mansuetudine e con la carità dovrai guadagnare questi tuoi amici.
Mettiti dunque immediatamente a fare loro un’istruzione sulla bruttezza del peccato e sulla preziosità della virtù». Poi apparve una donna di aspetto maestoso, la Vergine Maria che, mostrandogli il campo da lavorare, «capretti, cani e parecchi altri animali», gli disse: «Renditi umile, forte e robusto» e, posandogli la mano sul capo, concluse: «A suo tempo tutto comprenderai».
Don Bosco in pillole
San Giovanni Bosco nacque il 16 agosto 1815 in una cascina dei Becchi, vicino a Castelnuovo (Asti), oggi Castelnuovo don Bosco, da una famiglia rurale povera e umile. Dopo una dura fanciullezza, mitigata dalla figura di mamma Margherita, venne ordinato sacerdote e si dedicò con tutte le sue energie all’educazione dei giovani, fondando la Congregazione Salesiana e, in collaborazione con Santa Maria Domenica Mazzarello, l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, per la formazione della gioventù al lavoro e alla vita cristiana. «Alla scuola di don Bosco, noi facciamo consistere la santità nello stare molto allegri e nell’adempimento perfetto dei nostri doveri», disse san Domenico Savio. Morì il 31 gennaio 1888 e fu canonizzato alla chiusura dell’anno della Redenzione nel 1934. San Giovanni Paolo II lo dichiarò «Padre, Maestro e Amico dei Giovani».
I consigli del Santo
Molti cristiani pensano che le loro preghiere siano inutili, perché non ne vedono subito l’effetto o perché non ottengono quelle grazie che domandano. Ma è necessario sapere che Dio esaudisce le nostre preghiere in quel modo ed in quel tempo che vede più opportuno e conveniente per il nostro bene, senza lasciarci sempre conoscere quel modo e quel tempo. Quando saremo in Paradiso, vedremo chiaro che neppure una parola delle nostre preghiere è rimasta senza effetto.