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| 14 gennaio 2024, 15:14

Fleximen, eroi o criminali? I social inneggiano alle loro gesta, ma cosa rischia chi taglia gli autovelox?

C'è chi li definisce "angeli col flessibile" e chi si mette a disposizione per contribuire alle spese legali

Un'immagine generata da Ai diffusa sui social che emula le gesta di un fleximan

Un'immagine generata da Ai diffusa sui social che emula le gesta di un fleximan

Centinaia di commenti, migliaia di visualizzazioni. L'articolo che mostra le gesta dei fleximen che, la vigilia di Natale, hanno segato i pali dei due autovelox posizionati sulla tangenziale di Asti ha fatto rapidamente il giro degli smartphone di tutti gli astigiani e scosso il mondo dei social.

C'è chi cita Christopher Nolan: "Sono gli eroi che meritavamo ma di cui non avevamo bisogno adesso", c'è chi li vede come novelli Robin Hood che rubano alle ricche (si fa per dire) casse erariali per dare ai poveri automobilisti vessati, strada facendo, da qualsiasi ritrovato tecnologico in grado di fargli scucire qualche centinaio di euro.

Altri addirittura si sono offerti di contribuire al pagamento delle spese legali qualora questi V. - senza maschera di Guy Fawkes ma armati solo di flessibile - venissero scoperti e processati. 

La distruzione degli autovelox da parte dei fleximen ha sollevato un dibattito legale. Secondo l’interpretazione più accreditata commettono un reato di danneggiamento aggravato di un bene pubblico, punibile con la reclusione da sei mesi a tre anni secondo l’articolo 635 del Codice Penale. Secondo questa lettura non è necessaria la completa distruzione del bene (ma non è il caso di Asti): è sufficiente che il danno richieda un intervento riparatorio.

Tuttavia, c’è anche un’altra interpretazione. Secondo la seconda lettura, la distruzione dell’autovelox è solo un illecito amministrativo punito con un’ammenda da 42 a 173 euro secondo l’articolo 15 del Codice della Strada. Un precedente isolato è una sentenza del Tribunale di Firenze del 2005, in cui un automobilista è stato prosciolto dall’accusa di reato dopo aver distrutto un autovelox a sassate.

Gesta analoghe, nel frattempo, si moltiplicano in lungo e in largo per il Belpaese. Le modalità sono quasi sempre simili, con individui incappucciati che agiscono nel cuore della notte e danno un taglio netto alle esose apparecchiature. E' una sola banda o piuttosto ad un'emulazione - con spirito anarchico - che corre grazie ai social?

Nell'opinione pubblica, i giudizi sono contrastanti. Alcuni, come già detto,  vedono i fleximen come eroi o giustizieri. Molti automobilisti che tendono a lodare le loro azioni, in particolare,  sono stanchi delle multe ritenute eccessive. D’altra parte, ci sono anche molte critiche. Ad esempio, il sindaco di Rosolina, un comune in provincia di Rovigo, ha sottolineato i costi significativi associati al ripristino degli autovelox distrutti. In quel caso, ignoti hanno dichiarato una vera e propria guerra senza quartiere ai velox, abbattendone otto in poco tempo. 

C'è chi poi afferma come gli autovelox siano uno strumento di deterrenza verso la velocità eccessiva e quindi, di prevenzione nei confronti degli incidenti stradali, a volte mortali (ed è stato il caso del tratto di strada interessato dagli autovelox abbattuti sulla tangenziale, che ha visto lo schianto, lo scorso settembre, di una coppia in moto poi deceduta sul colpo).  

In conclusione, le azioni "dei supereroi con il flessibile" sollevano questioni importanti sulla giustizia, la legalità e l’efficacia delle multe per eccesso di velocità. Mentre alcune persone apprezzano le azioni dei vendicatori, altre sottolineano le conseguenze negative delle loro azioni. In ogni caso, il dibattito sui fleximen continua a infiammare i social media. 

 

Alessandro Franco

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