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Alba | 23 dicembre 2023, 07:31

Nei conti del municipio albese l’incognita Egea: cosa resterà del 5% sinora in mano al Comune?

Nell’ultima ricognizione la partecipazione nella multiservizi inserita secondo i valori del bilancio 2021, l’ultimo approvato dalla multiservizi oggetto di salvataggio da parte di Iren

Il quartiere generale di Egea Spa

Il quartiere generale di Egea Spa

Nel vagliare i conti dell’ultimo bilancio di previsione della consiliatura iniziata nel giugno 2019 l’assemblea albese ha come d’abitudine valutato lo stato dell’arte della sua presenza nel capitale sociale di società esterne, le cosiddette partecipate. Una ricognizione che quest’anno ha presenta più ombre che luci soprattutto alla luce della non felice situazione nella quale versa quella che in termini economici ha storicamente rappresentato la sua principale partecipazione. 

Con una quota di poco superiore al 5% e un valore della partecipazione alle ultime ricognizioni attestato sopra ai 3 milioni di euro, il Comune di Alba rappresenta infatti il primo azionista pubblico di Egea Spa, multiservizi che come noto è da mesi al centro di un salvataggio in via di perfezionamento proprio in questi giorni grazie all’iniziativa di Iren Spa. 

Se, come possibile, il salvataggio prenderà le forme di un aumento di capitale riservato in termini esclusivi al nuovo socio, il colosso dell’energia con radici a Torino assumerà il controllo di Egea verosimilmente insieme agli istituti bancari che della società fondata dalla famiglia Carini rappresentano i principali creditori – al momento non è dato sapere per quali importi, esattamente, viste le ipotesi anche molto lontane tra loro circolate sinora. 

Scontato che all’operazione corrisponda una parallela riduzione – da vedere in che misura – nel peso delle partecipazioni in essere in capo ai vari azionisti, ad accompagnare la svalutazione delle stesse già concretizzatasi di fatto alla luce di una situazione patrimoniale fortemente deteriorata dai chiari di luna succedutisi alle difficoltà che la società ha incontrato sui mercati dell’energia dopo le fibrillazioni precedenti e successive allo scoppio del conflitto in Ucraina. 

Quale potrà essere il ruolo e il peso del Municipio nel nuovo assetto della società lo si potrà capire probabilmente nel giro di poche settimane. Nel frattempo, ai fini del bilancio consolidato che il Comune ha l’obbligo di redigere e approvare, quest’ultimo ha deciso di farvi figurare la partecipazione in Egea inserendovi il valore contenuto nell’ultimo bilancio d’esercizio regolarmente approvato dall’assemblea dei soci, ovvero quello del 2021, visto che quello dell’«anno orribile» 2022 non è stato approvato e tantomeno depositato dalla società.   

“Abbiamo deciso di inserire, come voce di consolidato, i risultati del bilancio precedente in quanto non avevamo un’altra soluzione che potesse appagare questa carenza – ha spiegato nel merito l’assessore Bruno Ferrero -. Faremo le opportune e dovute modifiche allorquando i nuovi amministratori della Spa, che non so in quali tempi verranno eletti, predisporranno un bilancio aggiornato”.

Al fianco di Egea, il novero delle partecipate albesi presenta poi altre due situazioni che lo stesso assessore ha descritto come di "stand-by". 

La prima è quella riguardante Fingranda Spa, il cui bilancio di liquidazione è atteso per i primi mesi del 2024, così da sancirne la definitiva uscita dai conti del municipio albese.

L’amministrazione cittadina auspica una situazione simile per quanto riguarda la sua presenza nella società cooperativa a responsabilità limitata Lamoro, per la quale ha esercitato il diritto di recesso ormai diversi anni addietro, annunciandolo in occasione dell’approvazione in Consiglio del consolidato nel 2017, ma il perfezionamento dello stesso non è ancora avvenuto. Si intende dunque insistere per la liquidazione richiesta.

Nella legislatura in corso sono intervenute diverse modifiche normative in tema di società partecipate dalle pubbliche amministrazioni, recanti sia misure relative agli assetti organizzativi di singole entità societarie, sia deroghe o innovazioni concernenti aspetti specifici della disciplina generale in materia. Una delibera in merito si aggiunge così alle “varie ed eventuali” del Consiglio comunale, edotto della nuova normativa, che entra in vigore nel 2024, dal neo-segretario generale Massimo Nardi, subentrato a Francesco D’Agostino, recentemente pensionato dopo vent’anni di servizio in Comune.

Redazione

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