“Come Monviso viviamo con apprensione lo stallo per l’individuazione di un candidato presidente per il centro sinistra. Allo stesso tempo stiamo operando per la composizione di un polo civico sia a livello provinciale che regionale”.
Di più non dice Pierpaolo Varrone, ex sindaco di Borgo San Dalmazzo e coordinatore dell’associazione Monviso in Movimento, la lista che in passato nel Cuneese aveva come punto di riferimento Alberto Valmaggia, sindaco di Cuneo e poi assessore regionale.
Parole, quelle di Varrone, che lasciano trasparire una situazione di preoccupazione per ciò che sta succedendo (o meglio non succedendo) nel Partito Democratico visto che ieri, domenica 17 dicembre, avrebbero dovuto svolgersi le primarie per l’individuazione del candidato presidente ma sono state bloccate da Roma.
Al tempo stesso la trattativa col Movimento 5 Stelle langue anche se un incontro pare sia in calendario dopo le festività.
La lista contrassegnata dal simbolo del Monviso e denominata nelle tornate delle elezioni regionali del 2014 e del 2019 “Chiamparino per il Piemonte” aveva portato in dote al centrosinistra una significativa percentuale di consensi.
Nel 2014, con la vittoria di Sergio Chiamparino, 94615 voti (4,86%) in Piemonte di cui 26886 (10,71%) in provincia di Cuneo.
Nel 2019, con la vittoria di Alberto Cirio, i consensi erano calati a 63933 (3,33%) in Piemonte e a 15395 (5,87%) nel Cuneese.
In ogni caso un pacchetto di voti di tutto rispetto provenienti da un’area civica di centrosinistra che ha rappresentato e rappresenta tuttora uno dei cardini su cui poggiano varie amministrazioni comunali in provincia.
Oggi in Regione questa formazione è rappresentata da un solo consigliere torinese, Mario Giaccone.