Tempo di Avvento. Tempo di preghiera, di riflessione, di attesa. Questo tempo, però, si può anche passare a tavola. Magari non tavole imbandite, ma un momento di convivialità fraterna, accompagnata da cibi gustosi e sani. E se lo raccomandano i monaci… .
Tutto questo si può realizzare, grazie al libro di Anna Maria Foli dal titolo “La cucina come una volta. Storie, segreti e antiche ricette da monasteri e conventi” (Edizioni Terra Santa), per cui nelle pause di magro potremo consolarci con un uovo all’acqua di rose o con una parca frittata di erbette, fino a concederci una fetta (piccola) di torta.
L’autrice ci accompagna in una specie di pellegrinaggio gastronomico, attraversando i più famosi luoghi di spiritualità a cominciare dalla porta della cucina, con la storia del monachesimo a compendio, tra santi, re, regine, artisti e insieme cuochi, mendicanti, umili e ignoti monaci, frati, suore, legati dal comune desiderio di vivere la fede concretamente nella vita quotidiana.
Scorrendo le notazioni storiche, le curiosità e le leggende, incontriamo la grande Ildegarda e i suoi consigli per l’uso delle erbe medicinali, coltivate nell’orto del convento, il Dom Perignon “inventore” dello champagne, i monaci che hanno prodotto per primi il formaggio grana.
Prega, studia, lavora, diceva San Benedetto, il fondatore del monachesimo occidentale. Ma anche cucina e mangia, con moderazione e con gioia, con gusto e inventività, conoscendo il valore dei frutti della terra.
Per l’autrice, il cibo non appartiene solo alla dimensione materiale e terrena dell’uomo, ma condiziona ed è strettamente collegato all’aspetto intellettuale e spirituale. Ecco perché, sin dall’antichità, si diceva mens sana in corpore sano, ritenendo che una mente sana ed equilibrata dipendesse anche dal benessere fisico del corpo.
Il cibo, dunque, è sempre stato intimamente connesso con la vita comunitaria e con la vita interiore ed il refettorio rappresenta uno dei punti principali dei conventi, sempre pronti ad aggiungere un posto a tavola per l’ospite, il pellegrino, per chiunque bussi alle loro porte.
Nel libro troviamo, inoltre, ricette originali che suore, monaci e frati cucinieri le hanno voluto regalare, in bilico tra tradizione millenaria e moderne rivisitazioni. Della serie, quando la gola non è peccato.