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Eventi | 19 novembre 2023, 15:57

Uto Ughi incanta l'Abbazia di Staffarda con la magia del suo violino

Il grande ritorno del maestro nel monastero cistercense per una serata straordinaria con l'orchestra d'archi “I Virtuosi italiani”. Il Festival continua domani, lunedì 20 novembre, a Savigliano con il concerto “Brass in Jazz” del Quartetto di ottoni con le prime parti dell’Orchestra Sinfonica della Rai di Torino

Fotografie Roberto Di Molfetta

Fotografie Roberto Di Molfetta

Grande ritorno del maestro Uto Ughi, ieri sera sabato 19 novembre, all’Abbazia di Staffarda per il concerto “Il fascino del suono” con l’orchestra d’archi “I virtuosi italiani”.

Il maestro, considerato tra i più grandi violinisti al mondo riconosciuto come massimo esponente della scuola violinistica italiana, è tornato a suonare, dopo l’ultimo concerto che aveva tenuto del 2017, tra le mura dell’antica Abbazia cistercense.

Il suo primo concerto a Staffarda lo aveva tenuto in occasione della seconda edizione de “La Santità Sconosciuta” organizzata nel 2007 dai fratelli Natascia e Ivan Chiarlo.

L’acustica straordinaria e la magia dell’Abbazia hanno da sempre affascinato il violinista, al punto che lo ha portato a richiedere la continuazione di quella che per oltre 10 anni era diventata una meravigliosa tradizione concertistica molto apprezzata nel saluzzese.

A presentare l’evento Natascia Chiaro, assistente artistica del maestro al quale aveva fatto scoprire Staffarda e che con lui ha collaborato alla recente costituzione della Fondazione Uto Ughi presieduta dal violinista, mentre lei ha il ruolo di vice.

La Fondazione Uto Ughi  - ha spiegato Natascia Chiarlo prima dell’inizio del concerto - si impegna principalmente a promuovere la pregevole tradizione musicale classica, giocando un ruolo chiave nel rinvigorire culturalmente il nostro paese mediante il sostegno ai giovani talenti.

Attraverso il supporto, la visibilità e il riconoscimento per la loro instancabile dedizione, la Fondazione mira a preservare l'eccellenza artistica italiana, rappresentando così un mezzo idoneo per la diffusione dell'educazione alla bellezza e all'arte in un contesto sociale che, sempre più privo di riferimenti culturali solidi, necessita di valori sani e identitari”.

Il concerto si è aperto con l’orchestra d’archi “I virtuosi italiani” che ha proposto la Sinfonia in sol maggiore “Il Coro della Muse”  di Antonio Vivaldi.

Ha poi fatto il suo ingresso il maestro Ughi accolto da un lungo applauso, da parte del numeroso pubblico, che ha omaggiato con i colori della note della “Ciaccona” di Tomaso Antonio Vitali per violino e orchestra toccando le corde dell’anima degli spettatori.

Presentando il concerto il La minore per violino ed archi di Johann Sebastian Bach il violinista si è rivolto al pubblico, con il quale da sempre ama intrattenersi prima o dopo ogni brano, spiegando che la parola “bach”  in lingua tedesca significa ‘ruscello’ strappando con la sua simpatia oltre che con il suo virtuosismo musicale un grande applauso agli spettatori.

In seguito l’orchestra de “I Virtuosi italiani” ha suonato la Sinfonia in Re maggiore n°1 di Luigi Boccherini.

Uto Ughi ha poi eseguito il Preludio e l’Allegro di Fritz Kreisler nello “stile di Gaetano Pugnani” spiegando, prima dell’esecuzione,  che la partitura era stata scritta dal compositore Kreisler all’inizio del ‘900 “prendendo a prestito’” lo stile di Pugnani musicista e compositore torinese del ‘700.

Uno dei cavalli di battaglia di Uto Ughi: “L’Introduzione e Rondò Capriccioso op. 28”  scritto nel 1863 da Camille Saint-Saëns, per violino e orchestra era l’ultimo brano in programma.

Il maestro, con il suo inconfondibile virtuosismo, ha eseguito magistralmente ogni composizione a memoria, coinvolgendo il pubblico in un'esperienza unica.

La magia dell'Abbazia e l'eccezionale esibizione artistica del grande violinista, assieme all’orchestra d’archi de “I Virtuosi italiani” hanno reso il concerto all’Abbazia di Staffarda un'autentica celebrazione della bellezza e dell'arte, confermando il ruolo centrale della “Fondazione Uto Ughi” nel preservare l'eccellenza artistica italiana e diffondere valori sani e identitari in un contesto sociale che ne sente sempre più il bisogno.

Applausi scroscianti e quattro bis acclamati  dagli spettatori hanno sottolineato il successo di una serata straordinaria, culminata con il celebre "Largo" tratto da “L’Inverno” dalle Quattro Stagioni di Vivaldi, un tocco finale di raffinata maestria musicale.

Il calendario del Festival Uto Ughi comprende anche la 33esima Rassegna internazionale di canto corale città di Savigliano dedicata a Sergio Chiarlo, (padre di Natascia e Ivan scomparso nel giugno del 2022), ideatore della rassegna corale e fondatore del Coro Milanollo.

Dopo il grande successo dell’evento di apertura del Festival, tenutosi ad Alba il 10 novembre per celebrare i 40 anni della Fondazione Ferrero e il concerto di ieri sera all’Abbazia di Staffarda, gli appuntamenti continuano tra concerti, prove a porte aperte e Masterclass gratuite per i giovani talenti violinistici con la docenza di Uto Ughi, fino a dicembre.

Il prossimo concerto è previsto domani sera, lunedì 20 novembre, alle 21 alla Crusa Neira di Savigliano con il concerto “Brass in Jazz” del Quartetto di ottoni con le prime parti dell’Orchestra Sinfonica della Rai di Torino.

Le informazioni dettagliate sul Festival sono sul sito: associazionetoscanini.it

Anna Maria Parola

Anna Maria Parola

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