Bra ha ormai raggiunto un livello eccellente di raccolta differenziata, ma la sua Amministrazione non intende sedersi sugli allori e vuole continuare a fare di più. "Differenziare riduce, ma non azzera l’impatto dei rifiuti sull’ambiente", sottolinea l’assessore Daniele Demaria.
Si è dunque deciso di commissionare uno studio alla cooperativa Erica per arrivare alla riduzione della produzione dei rifiuti, da cui deriverebbe un abbassamento dell’impatto ambientale e dei costi inerenti. Sono stati dunque raccolti una serie di dati sulla tipologia di rifiuti prodotti in ciascuna frazione, da cui è emersa 'una classifica' che ha tenuto conto di diversi criteri. Quantità, impatto ambientale, costi gestionali, possibili soluzioni, coerenza col piano CoABSeR, interesse delle persone coinvolte.
L’organico è dunque risultato come il rifiuto con maggiore priorità di intervento, seguito dall’indifferenziato (composto soprattutto da pannolini), plastica, carta e cartone.
Per poter agire concretamente a partire dalle indicazioni fornite dallo studio, il Comune è riuscito così recentemente a ricevere due finanziamenti legati ad altrettanti bandi della Fondazione Crc. "Il primo è relativo all’organico: entro fine mese partirà un questionario rivolto ai cittadini e enti commerciali per analizzare i consumi e capire dove incidere. Il secondo è indirizzato ai pannolini, ottenuto grazie alla collaborazione dell’Asl, farmacie e case di riposo. Per ridurli, si potrebbe ad esempio utilizzare pannolini lavabili o quelli biodegradabili, come già fa il nostro asilo. In entrambi i casi, si tratta dunque di un’interlocuzione per capire le disponibilità e per poi insieme trovare soluzioni pratiche".
"Siamo dunque riusciti ad agire sulle prime due priorità. Importante è però che si diffonda anche una cultura del non rifiuto tra i cittadini. Questa è la sfida del futuro, per arrivare a un’economia circolare, ovvero che non produce rifiuti. Non un’opzione, ma una necessità", conclude Demaria