I nuovi divieti di abbruciamento introdotti nel 2023 a livello nazionale si sommano a quelli già previsti dalla normativa regionale, allungando i periodi di divieto di bruciatura all’aperto di residui vegetali e mettendo così in grande difficoltà coloro che, nel rispetto delle precauzioni necessarie a prevenire il rischio di incendi, si dedicano alla cura e alla pulizia dei boschi.
È quanto afferma Coldiretti Cuneo nell’evidenziare la necessità di individuare ed analizzare formule che possano armonizzare le normative nazionale e regionale, considerata la grande rilevanza della questione per la castanicoltura e la corilicoltura sul nostro territorio.
La Coldiretti, nel confronto propositivo che ha avuto con l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati ha chiesto di scongiurare la duplicazione dei divieti e di prevedere finestre temporali che permettano lo smaltimento di gusci, ricci e materiale di potatura dai castagneti e dai noccioleti.
“Ringraziamo l’assessore Marnati e il suo staff per la disponibilità ad approfondire la problematica. L’aggiornamento del Piano della Qualità dell’Aria, attraverso un’integrazione o un potenziamento delle misure in atto, richiede un’attenta valutazione e quello che va evitato è che le nostre imprese debbano subire ulteriori disposizioni e restrizioni che andrebbero ad impattare negativamente sullo svolgimento della loro attività agricola”, dichiara il presidente di Coldiretti Cuneo Enrico Nada.
“Auspichiamo, restando sempre aperti al dialogo e al confronto, che possano essere apportate dalla Regione efficaci variazioni al Piano con i conseguenti chiarimenti applicativi”, sottolinea il direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcu.