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Cronaca | 15 novembre 2023, 19:38

Botte ad altri immigrati per rubare loro soldi, smartphone e biciclette: in due a processo

Entrambi cittadini somali, sono accusati di rapina per due episodi avvenuti al Movicentro. Una delle vittime, un uomo originario dello Yemen che ha deciso di costituirsi parte civile, intanto è stato espulso dall'Italia

Immagine di repertorio

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Due rapine al Movicentro di Cuneo messe a segno dagli stessi autori a distanza di pochi mesi l’una dall’altra e con modalità di esecuzione del tutto simili. Di questo Y.A. e N.E.M., cittadini somali, devono rispondere di fronte al Tribunale di Cuneo. I due episodi si sarebbero verificati la sera del 21 luglio 2021 e la sera del 25 ottobre di quello stesso anno.

Attraverso le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza i Carabinieri riuscirono a ricostruire quanto sarebbe avvenuto. Vittima della prima rapina fu B.Y, cittadino di origine marocchina che quella notte, prima di essere aggredito, venne ripreso transitare al Movicentro a bordo della sua bicicletta. “Lo si vede chiacchierare con uno dei due imputati alle 23.46 – ha riferito in aula l’allora comandante del Nucleo Radiomobile dei Carabinieri di Cuneo -. Poi arriva l’altra persona, gli blocca la bici afferrando il sellino e inizia la colluttazione. Dopo averlo buttato a terra gli hanno preso il borsellino che conteneva il cellulare”.

Nella colluttazione B.Y. rimediò lesioni e un trauma cranico che gli valsero una prognosi di 25 giorni.

Pressoché identica la dinamica con cui si svolse la seconda rapina. Vittima in questo caso fu B.C., cittadino dello Yemen che ha deciso di costituirsi parte civile. L’uomo, che aveva il suo giaciglio al Movicentro, conosceva i suoi aggressori: “Dai filmati si vedono i due bloccare la vittima a terra – ha spiegato in questo caso il tenente dei Carabinieri -. Lo perquisiscono, gli abbassano i pantaloni e lui consegna il suo portafogli mostrando che però è vuoto. A quel punto gli prendono le chiavi della bicicletta e la spostano per impedirgli di andare via. Lo costringono a stare seduto sul suo giaciglio per circa 20 minuti”.

L’uomo, come emerso dai filmati, venne colpito con un pugno in faccia da Y.A., che gli ruppe il labbro e un dente. Entrambe le vittime si rivolsero alle autorità per sporgere denuncia. B.C. però riferì solo il giorno dopo che si sarebbe trattato di una rapina e non di un litigio.

Il pubblico ministero ha rinunciato alla sua deposizione in quanto, dopo essere stato scarcerato per altro reato, B.C. è stato espulso dall’Italia.

La discussione del processo è prevista per il prossimo 29 novembre.

CharB.

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