Più di 200 persone si sono presentate a Novello, alla manifestazione organizzata dal Fronte Animalista a sostegno del veterinario Massimo Vacchetta e del suo Centro di recupero ricci "La Ninna".
Il presidio è stato organizzato dopo l’episodio avvenuto il 25 ottobre, quando Vacchetta aveva denunciato sui social l'aggressione di un gruppo di cacciatori, con tanto di video postato in diretta, dopo che aveva sentito uno sparo troppo vicino alle case paese.
"Giravano in zone in cui ci sono sentieri, arrivano turisti e si godono il paesaggio e loro sparavano a 60 metri dalle case.", ha spiegato il veterinario. Vacchetta ha anche ripercorso le tappe dell'aggressione ai suoi danni e i luoghi dove è avvenuta. "Ho avuto 15 giorni di prognosi per le botte ricevute, e ora ho una gamba che mi fa male. Vi confesso che ho anche seguito anche le tracce di sangue del cinghiale che avevano cacciato".
Le sue parole non lasciano spazio a dubbi sulla pericolosità della situazione: "Abbiamo anche incrociato due mountain biker proprio sul sentiero dove è avvenuta la battuta di caccia a dimostrazione dell'eleva presenza di visitatore. Fa pensare la totale mancanza delle istituzioni locali e degli enti del turismo. Nella rinomata zona Unesco del Barolo a nessuno importa dell'incolumità della gente che viene ad ammirare queste zone amene né tantomeno dei turisti".