Come si posiziona la provincia di Cuneo nel complesso quadro macroeconomico in corso? A dare alcune indicazioni di riferimento arriva, come tutti gli anni, il Dossier Socioeconomico 2023 realizzato dall’Ufficio Studi e Ricerche di Fondazione CRC.
Il documento condensa le informazioni principali del contesto provinciale, a partire dagli osservatori statistici di riferimento e dall’attività di ricerca condotta direttamente dalla Fondazione.
Il rapporto propone un’analisi della congiuntura socioeconomica della provincia di Cuneo all’interno del più ampio perimetro regionale, nazionale, europeo e internazionale, insieme a una lettura approfondita degli ambiti di intervento della Fondazione CRC, declinati nelle tre sfide individuate dal Piano Pluriennale 2021-2024 +SOSTENIBILITÀ, +COMUNITÀ, +COMPETENZE.
Tre messaggi principali emergono dal Dossier Socioeconomico 2023.
Scenari complessi e in continua evoluzione
In seguito al vivace recupero nella fase in uscita della pandemia, le prospettive di crescita dell’economia mondiale si sono fortemente ridimensionate a causa delle tensioni geopolitiche nel 2022 e l’aumento dei costi di produzione derivati dall’aumento dei prezzi delle materie prime. È così che il 2022 si è chiuso con una crescita del 3,3%, mentre per il 2023 e il 2024 gli osservatori prevedono un rallentamento rispettivamente al 3% e al 2,7% (stime OCSE di settembre 2023).
L’Italia e il Piemonte, sebbene all’interno di un perimetro europeo più debole del quadro globale, hanno dimostrano performance ragguardevoli crescendo oltre il 3% nel 2022, con la provincia di Cuneo che segue a poca distanza con un +2,7%. In particolare, a livello provinciale è migliorata ulteriormente la dinamica occupazionale, con un numero di occupati che è tornato ai livelli prepandemici (263 mila) e la disoccupazione che è scesa ulteriormente al 3,6%, avvicinandosi a valori di piena occupazione. Tuttavia, i segnali di incertezza per l’anno in corso si riverberano dal livello globale a quello locale, con aspettative negative in chiusura del 2023 per la redditività e l’export e una minor propensione all’investimento (Confindustria Cuneo 2023).
Oltre ai nuovi fronti di tensione nel mondo, per l’economia, anche a livello locale, saranno dirimenti l’evoluzione della dinamica inflazionistica, la conseguente erosione del potere d’acquisto delle famiglie e le prossime decisioni della politica monetaria per il mercato del credito.
La provincia Granda verso gli obiettivi dell'Agenda 2030
Sullo scenario in corso operano diversi fattori economici, sociali, ambientali, istituzionali, che vanno
considerati nella loro complessità e interdipendenza. In quest’ottica, gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Agenda ONU 2030 rappresentano una guida per orientare le scelte a tutti i livelli e per valutare la qualità del percorso di sviluppo di un Paese o un territorio.
Per questo motivo, quest’anno il Dossier si arricchisce di una stima del posizionamento della provincia di Cuneo rispetto agli SDGs dell’Agenda ONU 2030, che rappresenta un aggiornamento della stessa analisi realizzata nel 2020 dall’Ufficio Studi e Ricerche per il Piano Pluriennale 2021-2024 della Fondazione CRC. Quali sono i punti di forza e di debolezza della provincia di Cuneo rispetto ai 17 SDGs? Sono cambiati in questi tre anni?
Analizzando gli indicatori utilizzati per la strategia di monitoraggio degli SDGs della Regione Piemonte, arricchiti da una serie di indicatori coerenti con l’azione della Fondazione CRC, emerge un quadro di luci e ombre: la provincia di Cuneo performa meglio del Piemonte in 14 indicatori sui 25 della Strategia regionale, per esempio nell’Obiettivo 16 (“Pace, giustizia e istituzioni forti”, che evidenzia anche il livello di coesione sociale e fiducia nelle istituzioni) e nell’Obiettivo 2 (“Sconfiggere la fame”, che include anche l’adozione di pratiche biologiche e resilienti in agricoltura e la qualità dell’alimentazione).
Risulta invece peggio posizionata nell’Obiettivo 6 (“Acqua pulita e igiene”, in particolare rispetto alla gestione della risorsa idrica a livello civile e industriale) e nell’Obiettivo 11 (“Città e comunità sostenibili”, in particolare rispetto alle aree verdi urbane, alla quota di rifiuti in discarica e al rischio alluvioni), oltreché negli indicatori relativi all’inquinamento climatico, riferiti all’Obiettivo 13 (“Lotta contro il cambiamento climatico”, in particolare per le emissioni di gas a effetto serra).
Al netto del confronto regionale e utilizzando tutta la gamma di indicatori disponibili, la provincia di Cuneo risulta aver fatto significativi progressi, rispetto a tre anni fa, nell’Obiettivo 8 (“Lavoro dignitoso e crescita economica”) sebbene vi siano ancora margini di miglioramento rispetto alla qualità e stabilità del lavoro e alla formazione del capitale umano, a partire dalla scuola e per tutto l’arco della vita, mentre risultano ancora necessari sforzi a livello territoriale per i temi dell’Obiettivo 3 (“Salute e benessere”, in particolare per quanto riguarda l’emigrazione ospedaliera e l’indice di sportività).
Nella fotografia attuale della provincia di Cuneo e nelle prospettive future è da tenere in conto l’importante mole di risorse attirate sul territorio attraverso il canale del PNRR: si tratta di oltre 800 milioni di euro, per la maggior parte in capo ai singoli Comuni, per circa 3.800 progetti in corso, investiti in infrastrutture per la transizione ecologica (quasi il 50%), nel rinnovamento o ampliamento del parco immobiliare del servizio scolastico (per circa il 20%) e nella digitalizzazione e rigenerazione urbana (14%).
Potenzialità e criticità negli ambiti d'intervento
A partire dalla numerosità e varietà di dati messi a disposizione per fornire un quadro aggiornato della situazione in provincia di Cuneo, selezioniamo alcuni indicatori particolarmente rilevanti in riferimento alle sfide che orientano l’azione della Fondazione CRC:
1) Sfida +SOSTENIBILITÀ: interrotto solo dal rimbalzo post-pandemia, il consumo di energia in provincia di Cuneo riprende a scendere, -3,7% GWh consumati nel 2022 rispetto al 2021. Si tratta di un dato importante, che verosimilmente potrà ancora migliorare grazie alle iniziative dei Comuni sui PAESC e le Comunità Energetiche Rinnovabili e che rende più realistico il percorso di transizione energetica verso un maggior utilizzo delle fonti rinnovabili. A questo dato fanno da contraltare i valori delle emissioni di gas serra e il grado di vulnerabilità climatica della provincia di Cuneo, due indicatori di attenzione per il territorio provinciale, particolarmente sovrapponibili nella loro distribuzione geografica (si veda il Q44 Forza della natura presentato a giugno 2023) e che rendono i comuni della pianura, più densamente popolati e con un alto numero di strutture e infrastrutture (ospedali, scuole, musei, ecc.), significativamente a rischio. Le politiche di mitigazione e adattamento saranno fondamentali per impedire l’aggravarsi di scenari già discretamente compromessi, avvalendosi dove possibile delle innovazioni ad oggi elaborate dal dibattito scientifico, per esempio rispetto all’uso di soluzioni nature-based.
2) Sfida +COMUNITÀ: rispetto alla coesione sociale del territorio, dall’indagine di IRES Piemonte Clima d’opinione i cuneesi (e i piemontesi in generale) sembrano nel complesso soddisfatti, in particolare della propria situazione reddituale, e fiduciosi nei legami sociali di prossimità (il vicinato, meno nel prossimo in generale) e nelle istituzioni.
Si evidenzia, rispetto alla fascia della fragilità sociale, una crescita ulteriore degli utenti in carico ai servizi sociali, ai quali si rivolgono in particolare adulti e, incrociando i dati con quelli dei centri di ascolto Caritas, famiglie con minorenni. All’interno delle tipologie di bisogni, i più numerosi sono relativi a difficoltà economiche, collegate a mancanza o scarsa qualità di lavoro, che portano con sé problemi abitativi, sociali e di salute. Spicca un aumento di persone senza fissa dimora, un tema che sta interessando in maniera importante soprattutto i centri urbani maggiori, legato al fenomeno migratorio.
Vi sono segnali chiari, nei dati disponibili, anche di un crescente disagio infantile e giovanile, acuito inseguito alla pandemia.
3) Sfida +COMPETENZE: il capitale umano in circolazione determina sia il fattore lavoro sia l’iniziativa imprenditoriale di un determinato territorio. A tal proposito, al 2022 la provincia di Cuneo ha all’attivo 263 mila occupati (recuperati i valori del 2019) e 80 mila imprese (comprensive di unità locali), con una densità imprenditoriale (14%) ogni 100 abitanti superiore al resto delle province
piemontesi.
Nel tessuto produttivo, prosegue la crescita delle imprese ad alto contenuto di conoscenza, sebbene la loro quota sul totale delle imprese registrate in provincia di Cuneo (7%) risulti inferiore alla media regionale (9,8%) e nazionale (9,4%). Sul fronte formativo, è utile segnalare alcune sfide prioritarie da affrontare a livello territoriale: in primis, con la pandemia è aumentata di oltre 10 punti percentuali la quota di studenti al termine della scuola dell’obbligo che dimostrano competenze alfanumeriche insufficienti. Su questo tema ben insistono le numerose iniziative sull’innovazione della didattica e sulle fragilità scolastiche di cui il territorio si sta dotando.
In seconda battuta, la provincia di Cuneo rivela una percentuale di persone coinvolte nella formazione continua (6,9%) ancora inferiore rispetto alla media regionale (9,4%). Infine, nonostante un ulteriore aumento dei servizi educativi rivolti a soddisfare i bisogni della fascia di età 0-2 anni, persiste una carenza provinciale riguardante la copertura di posti in asili nido, segnale da prendere in considerazione in virtù del suo riflesso sul benessere delle famiglie e la conciliazione vita-lavoro.
Raviola: "Strumento utile di analisi per le istituzioni"
“Con la pubblicazione del Dossier Socioeconomico, come ormai da tradizione, a ottobre di ogni anno la Fondazione CRC mette a disposizione del territorio un prezioso strumento di analisi e approfondimento sulla situazione economica, sociale, culturale, educativa del territorio, ma anche una lettura della posizione della provincia di Cuneo rispetto alle grandi sfide scelte a livello globale, rappresentate dagli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030” dichiara Ezio Raviola, presidente della Fondazione CRC.
“Il lavoro, realizzato dal nostro Ufficio Studi e Ricerche, è alla base dell’analisi di contesto inserita nel Programma Operativo 2024, con l’obiettivo di offrire alle scelte progettuali e d’intervento della Fondazione CRC e a tutto il territorio una lettura utile del contesto provinciale, nel più ampio quadro regionale e nazionale”.