Pubblichiamo integralmente a seguire la lettera inviata al nostro giornale da Marco Fissolo, presidente dell’Ambito Territoriale di Caccia CN3 Roero, in merito ai fatti avvenuti nel pomeriggio di mercoledì 25 ottobre a Novello.
Circa quanto qui segnalato teniamo unicamente a rimarcare come il nostro giornale si sia limitato a riportare quanto documentato dalla diretta Facebook realizzata dal dottor Vacchetta, senza senza incorrere o scadere in alcun giudizio o peggio nella creazione di tifoserie.
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Da quello che è successo a Novello lo scorso mercoledì emergono chiaramente tre gravi problemi.
Il primo è l’atteggiamento provocatorio da parte di alcuni componenti del mondo ambientalista, che utilizzano un atteggiamento che ha il solo fine di creare scontro e mettere in cattiva luce gli altri. Il secondo è la reazione completamente sbagliata del cacciatore: non deve reagire con rabbia, non deve spintonare, non deve cogliere la provocazione, deve rispettare le distanze dichiarate dalla legge e se vuole, in modo estremamente tranquillo, spiegare al suo interlocutore le sue motivazioni.
Il terzo problema, sicuramente il più grave, è l’informazione via mezzo stampa e web che se ne dà della notizia, completamente schierata con la parte ambientalista senza domandarsi quanto sia vero il problema della distanza, se sia lesivo o meno interrompere la fruizione di un’attività venatoria di cui il cacciatore ha pagato una concessione governativa, se sia normale rincorrere delle persone che trascinato un cinghiale appena abbattuto nel pieno dei loro diritti.
In un mondo dove in pizzeria o al ristorante danno più fastidio dei bambini che dei cani al guinzaglio sotto il tavolo questo mi stupisce poco ma ci fa capire molto del pensiero che alcuni vogliono imporre oggi.
In questa storia hanno veramente sbagliato tutti: veterinario e cacciatori ma anche i giornali, perché hanno semplicemente tifato per la loro parte, non verificando e rispettando le regole dello stato o le regole del gioco. Sarebbe utopico provare a spiegare e convincere tutti dei loro errori, giornali in primis, ma abbiamo il dovere di provarci e capire che partendo dall’atteggiamento del veterinario provocatorio, del cacciatore completamente sbagliato, e dei giornali appiattiti su quello che piace sentire e leggere oggi, nessuno ha dato un contributo al miglioramento di niente.
Come ne usciamo? Gentile veterinario, ci rivolgiamo alle persone in modo tranquillo e provando a capire la loro posizione. Gentile cacciatore, se qualcuno ci fa un appunto proviamo a filtrare eventuali provocazioni e rispondiamo in modo pacato e lineare, tranquilli, senza acredine.
Cari giornali, accertatevi dei fatti, verificate tutte le fonti, sentite tutti gli interlocutori e poi date una versione che contempli tutti i punti di vista. Questo è il vero servizio al cittadino. A livello sociale serve a poco scrivere ciò che molti vogliono leggere, semplicemente e diseducativo.