"Aperture a singhiozzo a dicembre o gennaio sarebbero più un disagio che un servizio e porterebbero solamente nuovi ritardi nei lavori. Il territorio in modo unanime chiede si apra a maggio o giugno, nei tempi prospettati dall’azienda".
Così il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha ribadito le richieste dei diversi enti riunitisi questa mattina a Limone Piemonte nel nuovo incontro del tavolo di monitoraggio chiamato a fare il punto sul completamento dei lavori del Tenda, alla presenza del sottosegretario ai Trasporti Edoardo Rixi, del senatore Giorgio Maria Bergesio, dell'assessore piemontese ai Trasporti Marco Gabusi, dei consiglieri regionali Paolo Demarchi e Matteo Gagliasso, del presidente provinciale Luca Robaldo, della sindaca di Cuneo Patrizia Manassero, del primo cittadino di Limone Massimo Riberi e di diversi altri amministratori del territorio.
"La prima cosa che chiediamo – ha spiegato il governatore piemontese, facendosi interprete dei diversi enti piemontesi e liguri riuniti nella località cuneese – è l’apertura il prima possibile della nuova canna, i cui lavori sono in corso. La previsione è quella del maggio-giugno 2024. Noi abbiamo chiesto che questa apertura avvenga il prima possibile, rinunciando anche all'ipotesi a singhiozzo ipotizzata da qualcuno già da dicembre o gennaio. Nel merito abbiamo infatti verificato che si tratterebbe di un’ora al mattino e un’ora alla sera, col sistema della 'safety car', e che insomma sarebbe quindi più un disagio che un servizio, col rischio di rallentare ulteriormente i lavori".
Dal governatore piemontese è arrivato quindi un ringraziamento al Governo, presente al vertice col sottosegretario Rixi, riuscito a trovare e stanziare le risorse per i maggiori costi del cantiere, quantificati in circa il 35%. "Era necessario trovarli, è stato fatto, è una buona cosa", si è espresso Cirio.
La seconda richiesta del territorio, ha quindi sintetizzato il presidente piemontese, è quella che riguarda i treni. "Come Regione – ha detto – confermiamo tutti gli sforzi fatti in questa direzione, per cui dall’8 dicembre ci saranno di nuovo le navette, per mettere in sicurezza la stagione invernale. Ma il salto di qualità – ha aggiunto – lo darà il riconoscimento della tratta ferroviaria come internazionale. Di fatto lo è, perché il collegamento ferroviario parte da Torino, arriva a Cuneo, attraversa la Francia e arriva fino a Ventimiglia, con la prospettiva di giungere sino a Nizza. Questo significa che con questo riconoscimento si potranno fare quegli adeguamenti che consentano un andamento dei convogli più veloce rispetto a quello attuale".
"Queste le nostre posizioni – ha concluso Cirio –, molto nette, con un cronoprogramma specifico sul vecchio tunnel, che necessita di reperire le risorse necessarie da parte francese. I francesi curante la conferenza intergovernativa del 6 ottobre diranno se e come sono disponibili, e con quali modalità, a fare la propria parte. Perché, ripeto, questa è un’opera che si fa metà per uno".
LE RICHIESTE ITALIANE IN VISTA DELLA CIG [VIDEO]
In merito ai dubbi sulla tempistiche di intervento per l’adeguamento del vecchio tunnel, Cirio ha spiegato che serviranno probabilmente ulteriori ragionamenti: "Si apra la nuova canna, dopodiché ci sarà il tempo utile a fare le gare necessarie a individuare un nuovo soggetto disposto a fare i lavori sulla vecchia".