Egregio direttore
Nel 1956 alcuni enti cuneesi (Amministrazione provinciale, Camera di commercio ed ente provinciale turismo) pubblicarono "Il libro nero di Cuneo provincia isolata".
Cosa si chiedeva? Per le ferrovie il ripristino della Ventimiglia (realizzato ad ottobre 1979), il secondo binario sulla Fossano-Ceva (ripristinato a settembre 1973), il raddoppio della Cuneo-Fossano e l'elettrificazione della Cuneo-Mondovì.
Adesso siamo nuovamente a chiedere interventi sulla Ventimiglia, per il resto buio profondo anzi, rispetto al 1956, abbiamo la metà di linee ferroviarie e quelle rimaste sono in netto peggioramento.
Per le strade la realizzazione dell'autostrada Ceva-Savona, la sistemazione razionale delle statali 20 e 21 e maggiori fondi per le strade provinciali.
Ora, a parte l'autostrada, medesimi problemi sulle due vie verso la Francia.
C'era pure un accenno a Levaldigi su cui si puntava per il traffico civile.
Se, dopo quasi 70 anni (per non andare ancora più indietro) siamo tuttora, col traffico aumentato, a parlare delle stesse cose significa quantomeno che tutto l'insieme della provincia (non solo i rappresentanti negli enti pubblici) non è stato in grado di dare (o avere) risposte adeguate nè tantomeno di avere un piano organico futuro.
Occorre anche dire che una parte di provincia (Alba-Bra ) ha visto miglioramenti anche recenti (pure sui servizi e sanità) mentre i rimanenti 3/4 un peggioramento
Mauro Tosello