Il grasso, materiale al contempo brutale e facilmente lavorabile con le mani, è il segno distintivo – da un punto di vista materico ma anche olfattivo – dell’opera inaugurata sabato 9 settembre a Dogliani, presso la Cappella del Ritiro. Non un’installazione qualunque, bensì l’ultimo lavoro realizzato in Langa da David Tremlett, pittore e scultore britannico apprezzato in tutto il mondo, molto noto per i “wall drawing”, pitture parietali eseguite soprattutto con pastelli colorati.
La sua “Rain in your Black Eyes-per Ezio”, fin dal nome riporta alla mente l’amico Ezio Bosso – scomparso nel 2020 – musicista, compositore e direttore di alcune delle più importanti orchestre internazionali. L’opera è un monolite nero che divide in due lo spazio a navata unica della Cappella della Sacra Famiglia; un parallelepipedo ricoperto interamente da grasso nero di grafite e reso unico dalla traccia lasciata dalle mani dell’artista, con un gesto che rimanda allo stesso Bosso, come spiega lo stesso Tremlett.
«Sono molto soddisfatto di come il grasso renda bene quell'idea di movimento e di fisicità che volevo trasmettere con questa opera – commenta Tremlett –. I solchi che ho realizzato ricordano i movimenti delle mani di Bosso, quando era intento a dirigere o a suonare i diversi strumenti; riportano alla mente quel perenne movimento che contraddistingueva il suo modo di vivere la musica. Ho amato da subito questo spazio piccolo, che ho visto per la prima volta mentre stavano per essere completati i lavori di recupero; mi è parso adatto a rappresentare quell’idea di umiltà che contraddistingueva lo stesso Ezio e ben si presta a rendergli omaggio, anche attraverso la piccola radio transistor degli anni Sessanta che trasmette la sua musica».
A mettere Tremlett nella condizione di scoprire questo spazio doglianese è stato Ferruccio Dotta, suo collaboratore da quasi 30 anni, il quale aggiunge: «Avevamo già lavorato utilizzando il grasso di grafite per altre opere, per esempio a Pavia, a Palermo e a Grenoble, per cui avevamo un’idea del risultato che avremmo ottenuto. Tutti i lavori di Tremlett realizzati in zona sono molto colorati; in questo caso, invece, si tratta di un blocco nero, che rende l’opera ancora più peculiare. Anche il fatto che sia un’installazione temporanea contribuisce ad alimentarne il fascino: è bello pensare che, quando “Rain in your Black Eyes-per Ezio” non ci sarà più, altri artisti avranno la possibilità di utilizzare lo stesso spazio per far conoscere le loro opere».
Una eventualità, quella di ospitare altri esponenti del mondo dell’arte che trova riscontro nelle parole dell’Amministrazione comunale di Dogliani, per voce del vicesindaco Gian Luca Demaria. «Siamo felici che dopo il restauro della cappella, iniziata dalla precedente Amministrazione e portata a termine dalla nostra, questo spazio abbia trovato un respiro nuovo, diventando un luogo quanto mai adatto a ospitare e valorizzare l’arte contemporanea. Ospitare qui un’opera di un artista importante e noto come Tremlett è un momento di gratificazione all’interno di un percorso iniziato un paio di anni fa e che solo nel corso del 2023 ha già permesso di organizzare due altre mostre, grazie alla collaborazione con Lunetta11 e anche coinvolgendo artisti locali. Intendiamo proseguire su questa strada, facendo della Cappella del Ritiro un luogo d’arte d’eccellenza per il nostro territorio».
L’esposizione site-specific di Tremlett, che sarà visitabile il sabato e la domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18 sino al 5 novembre, si colloca all’interno di “Buona fortuna ribelli”, a cura di Lunetta11.
«“Buona fortuna ribelli” è un progetto partito l’anno scorso, come festa dell’arte contemporanea tra le colline dell’Alta Langa che unisce tre comuni: San Benedetto Belbo, Mombarcaro e Dogliani, con il contributo della Fondazione Crc e con la partecipazione come “main partner” della Sipal – spiegano da Lunetta11 –. Quest’anno abbiamo avuto la fortuna e il privilegio di aprire la rassegna a Dogliani, con un ospite d'eccezione come Tremlett, per poi continuare con tante mostre dedicate a giovani artisti, italiani e no, permettendo al pubblico di vivere un’esperienza unica, che unisce splendidi paesaggi e luoghi aperti per l’occasione, da riscoprire nel nome dell’arte contemporanea».