Oggi, domenica 10 settembre, ricorre la Giornata Europea della Cultura Ebraica, giunta alla sua 24ª edizione. L’iniziativa, alla quale partecipano trenta Stati europei, è coordinata e promossa nel nostro Paese dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
La Giornata ha lo scopo di raccontare il mondo ebraico attraverso i suoi luoghi ed eventi capaci di trasmettere il vasto bagaglio culturale condiviso dalle comunità. Nel 2023 il tema scelto per la Giornata è la Bellezza che, secondo le parole del presidente dell’UCEI Noemi Di Segni, "è un tema tanto più significativo in Italia, nota per il livello e la cura dei beni culturali, tra i quali quelli ebraici sono parte essenziale. La bellezza sarà anche una inedita chiave di accesso per dare un’idea della peculiarità dei precetti e delle tradizioni ebraiche". Sempre la presidente Di Segni spiega: "La parola “bellezza” in ebraico ha diverse corrispondenze, evidenziate anche nel logo della Giornata, e su ciascuna abbiamo proposto un percorso di approfondimenti e attività. Tra i vari esempi, la magnificenza degli oggetti di culto: dalle descrizioni dettagliatissime, in Esodo, della Menorah e del Tabernacolo - trasportato fino a destinazione nella Terra di Israele -, agli oggetti prescritti per ogni festa e per il sabato; e ancora gli abiti sacerdotali, il vestire di bianco nelle altre festività ebraiche, il Tempio di Gerusalemme e le architetture sinagogali. Grande importanza viene data, nella tradizione ebraica, anche alla bellezza della persona, alla cura del corpo e della sua salute. Nel rispetto della natura, il concetto di bellezza è incardinato in quello della creazione e della sostenibilità del mondo per le generazioni future. Vi è infine la bellezza del sentimento amoroso, della donna ricercata e amata, e quella della preghiera e del canto che si eleva coralmente".
Grazie alla collaborazione tra Comunità Ebraiche, Comuni, Enti locali e Associazioni attive sul territorio e ad un patrimonio storico-culturale di sicuro interesse, ogni anno si dà vita ad una manifestazione diffusa in modo capillare in gran parte della penisola, che accoglie decine di migliaia di visitatori.
Un esempio? A Cherasco, la sinagoga testimonia ancora oggi secoli di storia di un popolo che nel 1547 scelse la Città delle paci come sede, contribuendo a definirne l’identità culturale, civile ed economica. Una visita a questo luogo apre la mente all’affascinante mondo della cultura ebraica con le sue ramificazioni territoriali, la vita quotidiana, i riti e le usanze di una comunità che oggi, purtroppo, è quasi completamente scomparsa.
La sinagoga cheraschese, aperta in particolari occasioni dell'anno, grazie alla “Fondazione De Benedetti - Cherasco 1547” (ONLUS), è una sorpresa per gli occhi e lo spirito: perfettamente conservata e con la presenza di allestimenti fotografici in tre sale dedicate. Altri esempi della bellezza della cultura ebraica sono ovunque sparsi in Piemonte e meritano di essere (ri)scoperti, anche per mantenere viva la memoria della Shoa. Da questa Giornata si riparte con una convinzione in più: camminando insieme, in uno spirito di autentica accoglienza e condivisione, mai più si ripeterà quella violenza di cui solo l’uomo, a volte, sa essere capace. Silvia Gullino In foto la sinagoga di Cherasco