È entrato nel vivo a Diano d'Alba Servaj, il “selvatico”: un festival all’insegna della natura e del rapporto che ha questa con l’uomo, (ri)scoprendo flora e fauna, osservando e dialogando con il paesaggio, in una due giorni di esperienze legate all’outdoor e al prendersi cura dei luoghi.
La rassegna terrà banco fino a domani, domenica 10 settembre presso la Tenuta di “Spianamento San Sebastiano” a pochi passi dal centro, donata al Comune dalla benefattrice Babette, Maria Barbara Cardone affinché tornasse ad avere una funzione pubblica e collettiva. Un progetto che prende le mosse e vuole dare continuità all’iniziativa di “Langa del Sole”, recupero architettonico e valorizzazione territoriale, e dal progetto di “Resté: la narrazione territoriale e la scoperta del patrimonio attraverso la figura del conte Rangone” sviluppato con la Parrocchia di Rodello, i Comuni di Montelupo Albese e Rodello.
Ospite d'onore del primo giorno di festa è stata la scrittrice e conduttrice televisiva Camila Raznovich, che ha svelato la targa dedicata a Babetta, proprio all'ingresso del compendio.
La benefattrice è stata ricordata, inoltre, con "Il premio Babetta" consegnato proprio a Camila Raznovich: “persona sensibile alle tematiche ambientali e sociali così come lo era Babetta”.
Il programma di domenica 10 settembre
Ricco il programma di Servaj per domani, domenica 10 settembre. Una giornata dedicata alla natura e in particolare alle famiglie con bambini. Dalle 9 alle 18 nel parco si potranno incontrare artisti e artigiani, con bancarelle all’insegna dei mestieri e del fare, creazioni e letture, diverse materie che collaborano nella realizzazione di oggetti e opere. Dai cesti ai lavori a maglia, legno e ceramica, illustrazioni e gioielli, ritratti di carta e libri.
Alle 10 le volontarie della Biblioteca Comunale e la Compagnia Magog organizzeranno per bambini e famiglie letture tematiche e spettacoli teatrali.
Dalle 11, con l’evento “Natura Cura”, al centro saranno gli animali con in programma il battesimo della sella e i percorsi a cavallo con il Circolo Ippico Gallino, mentre il Centro falconeria Hieramatra ci farà conoscere “il mondo dei rapaci”. In contemporanea avrà inizio la performance di live painting del Colletivo Pikitanka.
Dalle 12 spazio alla tavola e al pranzo a cura della Pro Loco di Diano d’Alba, con i vini della Cantina Comunale dei Sorì di Diano.
Il pomeriggio della domenica avrà come protagonista la bicicletta, grazie alla presenza di THOK E-Bikes sarà possibile scoprire e provare sui percorsi che muovono dalla tenuta di Spianamento le bellissime biciclette a pedalata assistita disegnate e progettate in Italia.
Continueranno, poi, dalle 15 le visite al paese e alla tenuta di Spianamento con L’Arvangia e le incursioni teatrali dei Magog del progetto “Resté: la narrazione territoriale”, e gli spazi esterni si riempiranno della musica “mediterranea” di Radio Fujot per tenere compagnia ai visitatori che potranno perdersi negli spazi della tenuta e scoprire le diverse attività in programma.
Musica ancora protagonista dalle 18.30 con il concerto dei Ghepardi che anticiperanno la cena dei “ravioles” a cura della Gastronomia Sale e Pepe di Verzuolo e della Pro Loco di Diano d’Alba.
Una giornata intesa, che si concluderà alle in gran bellezza dalle h 21.30 con l’esibizione della fanfara di Bandakadraba che per l’occasione si farà “selvatica”.
Per maggiori informazioni consultare i canali social di Unterritorio e Langa del Sole, o quelli istituzionali del Comune di Diano d’Alba.
Per prenotazioni del pranzo e delle cene della Pro Loco di Diano d’Alba: Antonietta 339 3118878.
Il luogo
La Tenuta di Spianamento San Sebastiano è bene di proprietà del Comune di Diano d’Alba che vanta una storia lunga, radicata nel luogo e nella sua comunità.
La prime tracce risalgono al Convento dei Padri Agostiniani qui presenti nel 1500, di cui l’edificio mantiene ancora il cortiletto interno, le scale di accesso strette e ripide e parte dei saloni interni.
Divenne, poi, residenza stabile dei Conti Rangone nel 1669 e sarà, per due secoli, al centro della cultura e dell’alta borghesia non solo di Diano d’Alba ma di tutto l’albese.
Nell’Atto di traslazione venne denominata dal nuovo proprietario “Cascina di San Sebastiano”, protettore del territorio, per via della vicinanza alla chiesetta dedicata al santo e ubicata a ridosso del Palazzo di Corte.
La proprietà si succedette in seguito tra i vari eredi fino ad arrivare prima al Conte Carlo Francesco Rangone, importante progettista locale, e poi, al figlio Carlo Emanuele Rangone, con il quale la tenuta divenne un luogo affollato di dipendenti, visitatori e amici in arrivo da ogni località, centro d’incontro culturale e produttivo per molteplici attività.
Con i lavori di sbancamento iniziati nel 1798, da qui il toponimo “Spianamento” con cui si conosce il bene, non solo venne cambiata la morfologia del luogo ma vennero alla luce le ossa dei monaci ivi seppelliti che generarono negli anni leggende e dicerie popolari.
Alla fine della dinastia dei Conti Rangone si susseguirono traslazioni e acquisizioni, sino all’ultima donazione ad opera di Maria Barbara Cardone – “Babetta”, la quale donò il bene al Comune di Diano d’Alba affinché tornasse ad avere una funzione pubblica e collettiva, per tutta la comunità dianese e per il territorio.