La pioggia di questi due ultimi giorni fa sorridere gli addetti ai lavori in vista della vendemmia dei vitigni a bacca rossa, come spiega Andrea Ferrero, direttore del Consorzio di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani. "La pioggia di questi giorni, se si mantiene limitata nel tempo e senza grandine, rappresenta una vera e propria manna del cielo. Le temperature vicine ai 40° gradi che ci sono state per 10 giorni di fila hanno avuto conseguenze pesanti per i grappoli che sono appassiti, hanno perso acidità, con il rischio di abbassare la resa. A due mesi dalla vendemmia è proprio quello ci voleva per il Nebbiolo, il Barbera, ma in generale per i vitigni a bacca rossa".
Anche Fabrizio Rapallino, referente vitivinicolo provinciale di Coldiretti Cuneo, usa un'immagine concreta e colorita per spiegare gli effetti di questa pioggia sulla vendemmia: "Il cacio sui maccheroni. Sono state precipitazioni progressive e abbondanti che permetteranno al vitigno di reidratarsi e di dare lo sprint finale. C'è un altro aspetto importante le uve nere hanno bisogno di uno sbalzo termico tra il giorno e la notte. Un esempio perfetto è il Nebbiolo che sintetizza quando fa più caldo e fissa nel momento in cui fa più freddo. La linearità di questi giorni di grande caldo aveva messo in difficoltà le piante. E ora, invece, possiamo parlare di una stagione che si preannuncia ottima".