Dopo il fiume ininterrotto di persone alla camera ardente, l’ultimo saluto a Madre Elvira sulla collina di Saluzzo, dove 40 anni fa fondò la Comunità Cenacolo. Era il 16 agosto del 1983.
Fin dalle 10 di questa mattina, quando il feretro dalla Casa di formazione della Comunità Cenacolo, dove viveva e, dove è morta giovedì 3 agosto Suor Rita Agnese Petrozzi, si sono succedute visite e la sua “grande famiglia” ha continuato a ricevere condoglianze e partecipazione. Ringraziamenti e gratitudine attraverso testimonianze e preghiere. Infiniti i rosari recitati, corone e coroncine di rosario in vista, simbolo della comunità. Era la Madre che ridava vita a chi viveva nella dipendenza dalla droga, ma non solo: a chi viveva nel disagio o nella solitudine.
Rosario e lavoro era la terapia, scandita da una tabella giornaliera rigida e sobria, ma nell’accoglienza di una famiglia.
La cerimonia di saluto si svolge nel grande tendone (ed è in diretta YouTube sul sito della comunità) in cima alla collina, di fronte al Monviso, tensostruttura ancora allestita dopo il grande evento di 4 giorni della Festa della vita (è terminato il 16 luglio e nella settimana di cui si parla le condizioni di Madre Elvira si erano aggravate). Evento che richiama da 20 anni alla casa saluzzese ragazzi e ragazze, sacerdoti, uomini di pensiero, amici, famiglie delle 72 Fraternità nel mondo, ognuna aperta in aiuto alle diverse criticità giovanili, per festeggiare l’amicizia in una dimensione di preghiera corale. Migliaia di persone ogni anno. Come oggi, per l’ultimo abbraccio a Madre Elvira.
Guarda la diretta:
“A Saluzzo oggi è Festa della vita eterna”. Così è iniziata la diretta. Balli, canti, in un clima di spontaneità e partecipazione, quello che caratterizza la Comunità di Madre Elvira. "Era giovane e bella quando è diventata Suor Elvira. Oggi siamo tutti qui per riaccompagnarla alla vita e all'incontro con il suo sposo Gesù".
Poi un toccante video ha ripercorso la sua storia. In una intervista del 2003 Madre Elvira diceva: “Sono una donna e tutti i giorni mi stupisco e mi meraviglio e mi consolo nel contemplare le opere di Dio”. Poi nel 2007: “Sono felice di essere nata, grata a mia madre di non essersi fermata al quinto figlio. Grazie anche al mio papà che mi ha insegnato a uscire da me stessa. Il signore trasforma le lacrime in gioia, la paura in coraggio, la tristezza in danza”.
A seguire le testimonianze dei suoi ragazzi: "La vita è più bella quando si tolgono le maschere". "Grazie perché ci hai insegnato ad avere coraggio anche quando le gambe tremano e la voce si rompe, e le maschere che abbiamo addosso sono tante. Tu ci hai detto che c'è sempre un giorno nuovo per togliere quelle maschere. Non dobbiamo sentirci sconfitti davanti ai nostri sbagli. Grazie perchè ci hai insegnato la vita verso il cielo".
Le sorelle di Madre Elvira hanno spiegato che lei ha chiesto di pregarla ogni giorno alle 15 del pomeriggio: "Un'ora in cui ci rivolgiamo alla infinita Misericordia di Gesù. Proprio alle 3 di notte del 3 agosto, Madre Elvira è morta recitando Salve Regina".
Si sono susseguite testimonianze commoventi, come il racconto del sogno alle consorelle della sua morte: "Sognava di andare dietro a Gesù. Era felice. Era un bellissimo sogno e lo raccontava con gioia". E poi il passaggio di consegne a don Stefano Aragno, ora guida spirituale del Cenacolo e il passo di farsi da parte con la scelta di vivere nella villa a Pagno, in riserbo, negli anni di malattia, fino alla sua morte. "Anche allora era capace di insegnare e trasmettere con ardore la sapienza che veniva dal profondo. Il dono di consumarsi nel servizio. Lei diceva sempre 'Anduma', guardava sempre avanti, nonostante le difficoltà".
Continuano le consorelle: "Anche il tempo della malattia è un tempo di vita. La sua vita ci dice che ogni vita è bellissima in ogni momento e va vissuta in pienezza. Il bene ha sempre fatto bene. Anche noi abbiamo faticato a stare accanto a lei mentre si consumava e a pensare che non ci sarebbe più stata. L'unico attaccamento era Gesù, il suo sposo, il figlio di un falegname di Nazareth".
Tra le parole in video anche quelle del pontefice Papa Francesco: "Una sapienza che viene dalla vita".
"Donna di preghiera immersa nella luce di Cristo. Ore trascorse in ginocchio per consegnare a Dio la vita fragile dei suoi figli", dice don Stefano.
In attesa della cerimonia, si sono susseguite le preghiere al feretro di Madre Elvira nella Casa Madre. Prima di officiare, anche il vescovo di Saluzzo Monsignor Cristiano Bodo si è ritirato in preghiera.
Con autorità religiose, militari e civili, sono salite sulla collina oltre 6 mila persone. con i bus navetta al servizio.
Presenti il sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni, con Giunta e rappresentanti del Consiglio; il viceprefetto Maria Antonietta Bambagiotti; il Questore di Cuneo Carmine Rocco Grassi; il tenente colonnello Mario Simeoni, capoufficio Comando Carabinieri Cuneo; il capitano Davide Basso, comandante della Compagnia Carabinieri di Saluzzo; il luogotenente Fabrizio Giordano, comandante della stazione di Saluzzo; il tenente Claudio Aramini, comandante tenenza Guardia di Finanza di Saluzzo.
Nel pubblico anche Vicka Ivankovic, una delle veggenti di Medjugorje, dove Madre Elvira aveva aperto, nel 1991, una casa per accogliere giovani fragili in situazioni di dipendenza.
La cerimonia funebre è iniziata alle 16.30, coordinata don Stefano Aragno alla guida della comunità Cenacolo.
Celebra il vescovo di Saluzzo monsignor Cristiano Bodo, concelebrano il vescovo emerito monsignor Giuseppe Guerrini, il vescovo di Cuneo Piero Delbosco, il cardinal Marco Arnolfo arcivesco di Vercelli, numerosi sacerdoti della Diocesi, accanto ad altre vescovi e sacerdoti di diverse circoscrizioni, tra i quali dall'estero monsignor Jaume Pujol Balcells vescovo Emerito di Tarragona, monsignor José Ignacio Munilla vescovo di Orihuela - Alicante.
Una messa cantata dal coro della Comunità con coreografia e regia perfette. Grandissima la forza comunicativa, come il carisma Madre Elvira.
Il feretro, semplice e squadrato in legno di ciliegio, portato a braccia dai suoi ragazzi, ha fatto ingresso nel tendone davanti ad una processione di giovani che portavano bandiere delle 26 nazioni dove sono ospitate le 72 case di Fraternità della Comunità Cenacolo nel mondo. Ad accoglierlo un applauso grandioso, infinito e fragoroso di 6 mila persone dentro e fuori il tendone. Uno scoppio di goia interiore, di commozione e di partecipazione.
E' giunto anche il cordoglio del Papa, nella lettera del Segretario di Stato Vaticano Cardinale Pietro Parolini: “Appresa notizia della morte di Madre Elvira il Santo Padre esprime la sua partecipazione al cordoglio per l'esemplare opera compiuta verso tanti giovani”.
Monsignor Bodo nell'omelia ha ricordato la sua grandezza di donna dal sorriso e dalla gioia contagiosi: "Donna povera e ferita dalla vita che diventa buon samaritano per prendersi cura degli altri e liberare il mondo dal male. Madre Elvira crede per chi non crede. Prega per chi ha dimenticato l'alfabeto religioso. 'La gioia dell'uomo sulla terra sta nell'amare e pregare' ci ha insegnato Madre Elvira che tutto chiedeva, prendeva e spendeva per il suo scopo e per restituire la gioia di vivere a chi l'aveva persa. Ci impegnamo a custodire la sua testimonzianza di vita e il suo modello - ha sottolineato il vescovo -. Grazie perchè hai insegnato a tutti una pagina di vangelo".
Tantissimi e commoventi i grazie dei suoi ragazzi per essere stata brava madre e grande insegnante nel mondo. Ragazzi a cui ha dato qualche pedata per farli rialzare e l'abbraccio fraterno e di amore per farli ricominciare.
"Grazie, solo grazie, grazie a te". Il canto, che ga riiassunti tutti i ringraziament. "Grazie per essere stata un raggio di vita, non solo per i ragazzi ma per noi famiglie. Grazie per aver avuto il cotaggio di fidarti di noi e il coraggio di aver ascoltato lo Spirito Santo".
Grazie, da ogni parte del mondo a madre Elvira, maestra di accoglienza: "Per averci insegnato a danzare per la gioia della vita".
Il ringraziamento dalle fraternità del Brasile per ogni bambino di strada che nelle sue case ha potuto crescere sereno".
"Grazie per avermi insegnato a pregare e a perdonare nella preghiera": la voce di uno dei tanti ragazzi difficili.
Grazie dalle suore della Resurrezione "per cio che ci ha insegnato e perchè possiamo aderire sempre di più al tuo carisma. Grazie perche ci ha insegnato che servire è regnare".
Le Suore Missionarie della Resurrezione hanno danzato davanti alla bara di legno di ciliegio, posta al centro del tendone, davanti all'altare.
Sono stati stati sorrisi, abbracci, lacrime, preghiere e canti. Cantare è pregare due volte come diceva Sant’Agostino, e il Cenacolo come le Fraternità ne hanno fatto una bandiera, anche per far arrivare all’esterno, la loro fede gioiosa.
Oggi ( giovedì 10 agosto, a Saluzzo è lutto cittadino, l’onore istituzionale alla Madre che chiese all’inizio degli anni Ottanta, dopo un servizio con i bambini all’asilo Regina Margherita, prima come insegnante poi come direttrice, di avere in concessione questa villa disabitata in via San Lorenzo (oggi è il giorno di San Lorenzo) per accogliere “i ragazzi difficili”, drogati e in crisi e per aiutarli a ritrovare la vita.
Dopo la Comunione e i canti, la bara di Madre Elvira è stata aspersa con l'acqua benedetta e incensata da Monsignor Bodo: "Signore, apri a lei le porte del Paradiso e concedi a noi di consolarci a vicenda con le parole della Fede finche saremo tutti riuniti in Cristo".
"Un semplice profondo e commosso grazie a tutti voi che siete venuti qui a vivere un momento di preghiera con Madre Elvira. Grazie ai tanti ragazzi che sono tornati - ha chiuso don Stefano Aragno che ha voluto dedicare alla Madre il saluto di battaglia della Comunità -: "Madre Elvira è bello che tu esisti. Ti vogliamo bene assai. Dal cielo veglia su di noi, su tutti i tuoi figli. Sono certo che lo farai".
Il feretro è stato riportato a braccia verso Casa Madre, tra la commozione dei presenti. Nel pubblico spiccava un cartello con la foto di Madre Elvira "Santa subito".
Il corteo funebre domani venerdì 11 agosto
Domani venerdì 11 agosto, si svolge il secondo atto della cerimonia funebre: si chiude il pellegrinaggio infinito del suo omaggio, con il lungo corteo che accompagnerà la salma di Madre Elvira nella cappella privata della Casa di Formazione della Comunità Cenacolo, in via Pagno 115 a Saluzzo, dove per suo desiderio, sarà tumulata.
Saranno ragazzi, ragazze, sacerdoti della comunità a portare in spalla la bara di legno chiaro, lungo tutto il percorso, circa 5 chilometri, tra ali di folla che salutano la Madre.
Il corteo partirà dalla Comunità Cenacolo sulla collina intorno alle 9 e scenderà lungo via San Lorenzo, transitando in via Valoria, piazzetta Santa Maria per arrivare davanti al Duomo intorno alle 9,30.
Da questa postazione tutti si potranno unire al corteo funebre che dopo la benedizione, proseguirà lungo corso Italia, corso Piemonte, imboccando successivamente via Pagno, la via che porta a Castellar e che dopo circa 3 chilometri/4 chilometri dal centro di Saluzzo, salirà alla proprietà Bramafarina, la Casa di formazione delle suore missionarie della Risurrezione, ultima dimora di Madre Elvira.