C’è chi li ha vicini e chi no, chi li ha persi e chi li ha entrambi, c’è chi ha pure la fortuna di avere i bis: i nonni sono patrimonio dell’umanità, a tutte le latitudini.
Senza dimenticare che in un Paese come il nostro sono il vero pilastro delle famiglie, specie di quelle dove sia papà che mamma lavorano.
Figure che sono fondamentali e ci permettono di comprendere, giorno dopo giorno, quanto sia importante ringraziarli per il loro operato.
Insomma, i nonni meriterebbero di essere festeggiati 365 giorni l’anno e proprio oggi, 23 luglio, si celebra la Giornata Mondiale dei nonni e degli anziani. Da non confondere con la Festa dei nonni, una ricorrenza civile in calendario ogni anno il 2 ottobre.
Al contrario, l’evento internazionale è stato istituito il 31 gennaio 2021 su precisa richiesta di papa Francesco, da ripetersi ogni quarta domenica di luglio. Con la scelta del tema “Di generazione in generazione la sua misericordia”, quest’anno il Santo Padre ha voluto avvicinare il mondo degli anziani a quello dei giovani, per rendere tutti più consapevoli del fatto che nessuno ce la può fare da solo, ma ognuno ha bisogno dell’altro.
Perché si festeggia a luglio?
In onore dei Santi Gioacchino ed Anna, i genitori della Vergine Maria dei quali ogni anno il 26 luglio si ricorda la memoria.
Su di loro, ad essere precisi, non esistono in realtà dei riferimenti concreti all’interno della Sacra Scrittura e non ci sono dunque notizie certe riguardo a queste due figure storiche. Stando a quanto riportano alcuni vangeli apocrifi, sembra che Anna fosse figlia di Achar e sorella di Esmeria, madre di Elisabetta e di conseguenza anche la nonna di Giovanni Battista.
La leggenda narra che Gioacchino fosse, invece, un uomo molto ricco, stimato e appartenente alla stirpe di Davide. La coppia ebbe enormi problemi ad avere figli, una condizione che entrambi vissero con profondo dolore, fintanto che Gioacchino decise di intraprendere un viaggio nel deserto per purificarsi e per implorare a Dio la grazia di una gravidanza della moglie. Le suppliche dell’uomo e le preghiere di Anna riuscirono poi a convincere Dio, che inviò loro un angelo per annunciare la nascita della loro prima figlia, Maria. Il resto è storia.