“Mai+Sole” è un progetto, nato a Savigliano nel 2007, grazie a un gruppo di amiche che volevano dare una risposta a una domanda semplice, ma apparentemente insormontabile: “Dove finiscono le donne dimesse dall’ospedale dopo aver subito violenze?
“Sul nostro territorio non esisteva una realtà che si occupasse dell’emergenza in queste situazioni – spiega Adonella Fiorito, presidente di “Mai+Sole” -. Abbiamo chiesto aiuto ad amiche psicologhe ed è iniziata così la nostra formazione. Ci siamo confrontate con i medici del pronto soccorso, con i carabinieri, gli avvocati e con i servizi sociali, formando una rete di confronto e di collaborazione”.
Sedici anni dopo l’associazione può dire di aver aiutato centinaia e centinaia di donne in tutto il Piemonte dove ha diverse sedi, tra cui Bra e Alba.
Quante chiamate ricevete ad Alba?
“Abbiamo una media di tre chiamate a settimana, per fortuna, rispetto agli anni passati, non si tratta di casi gravi, anche se non bisogna mai abbassare la guardia e pensare che il fenomeno della violenza contro le donne sia sotto controllo o del tutto emerso”.
Che tipo di aiuto fornite?
“Al netto delle situazioni di emergenza, che necessitano di interventi immediati, negli altri casi forniamo informazioni legali, sostegno psicologico, in concerto con i servizi sociali, gli psicologi e il Consorzio Socio-Assistenziale Alba-Langhe e Roero. L’obiettivo finale è anche quello di dare alle donne gli strumenti per intraprendere un percorso di uscita dalla spirale della violenza”.
C’è stato un periodo più complicato?
“Sicuramente il periodo Covid e post Covid. Da un lato l’isolamento ha esacerbato situazioni in bilico o potenzialmente esplosive e dall’altro ha portato una nuova consapevolezza in molte donne: non era più sostenibile vivere quotidianamente episodi di abuso o di violenza”.
A volte chi viene da voi si deve rifare una vita.
“Ci sono donne che arrivano da noi e hanno perso tutto, non hanno una casa, sono disoccupate e spesso non sono nelle condizioni di fare le cose de sole. L’associazione le accompagna nel percorso di riappropriazione della propria vita. “Mai+Sole” era nata per gestire le situazioni di emergenza, ma ci siamo resi conto che è altrettanto importante accompagnare le donne in questo processo di uscita dalla violenza, oltre ovviamente a cercare di lavorare sulla prevenzione”.
Come si può agire in maniera tempestiva?
“Sensibilizzando i ragazzi e portando messaggi e progetti nelle scuole che parlino di parità e rispetto. Con l’inizio del nuovo anno scolastico, insieme al Consorzio Socio-Assistenziale Alba-Langhe e Roero, organizzeremo dei corsi di arteterapia a Cortemilia e Bra. Le nuove generazioni possono crescere con una nuova sensibilità e apertura”.