A pochi giorni dall'ultimo, tragico, infortunio mortale occorso in provincia di Cuneo (precisamente alla Fissolo Trasporti di Vignolo), le sigle sindacali CGIL, CISL e UIL e i loro generali Piertomaso Bergesio, Enrico Solavagione e Armando Dagna commentano quanto accaduto.
"Nel 2023 sono già 8 le vite stroncate da incidenti legati al lavoro, diversi i settori produttivi toccati: edilizia, agricoltura, industria manifatturiera, logistica. I dati ufficiali degli infortuni e delle malattie professionali dimostrano quanto sia diffuso il problema e quanto sia sottostimato, mancando a questi ciò che accade nel vasto mondo del lavoro sommerso, e quanto abbia radici profonde la mancanza di una cultura condivisa della prevenzione" dicono i tre, ricordando Dabo Mahamadou, giovane lavoratore maliano di 34 anni, travolto da un camion proprio nel piazzale della Fissolo Trasporti.
"Partiamo dal presupposto che tutti sembrano interessati al tema della salute e
sicurezza, soprattutto in occasioni di eventi tragici. Poi, tornati alla normalità, nei luoghi di lavoro prevale la corsa alla produzione e alla ricerca di redditività a tutti i costi - aggiungono i segretari - . Si lavoro troppo e si lavora male. Il lavoro precario produce lavoro insicuro. Inoltre segnaliamo che spesso e volentieri registriamo infortuni in aziende non sindacalizzate. In queste realtà viene a mancare un’utile dialettica tra proprietà e maestranze e con essa la possibilità di trovare soluzioni positive ai problemi organizzativi che si riflettono sulle condizioni di lavoro, a partire proprio dalla sicurezza".
Per Bergesio, Solvagione e Dagna l'altra faccia (negativa) del "sistema Cuneo" è sostanziata nelle condizioni di lavoro esasperate che si registrano in tante aziende medio – piccole della provincia, e che non si coniugano con la sicurezza: "Un esempio pratico: le paghe basse e la conseguente necessità per molti di fare straordinario per arrotondare aumentano la stanchezza delle persone esponendole a maggiori rischi. Statisticamente gli infortuni si concentrano soprattutto a fine turno".
"A novembre abbiamo convocato gli Stati generali su Salute e Sicurezza in provincia di Cuneo, al fine di coinvolgere tutti gli attori interessati al tema - proseguono - : aziende, istituzioni pubbliche a partire dalla Prefettura (rappresentante del Governo sul territorio), SPRESAL, INAIL, rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. In tale occasione avevamo raccolto disponibilità a proseguire il confronto per provare a individuare una serie di interventi che potessero migliorare il quadro complessivo dell’attuale situazione cuneese. A oggi registriamo una sostanziale paralisi di iniziativa. Abbiamo chiesto l’intervento e il coordinamento del Presidente della Provincia Robaldo. Dovremmo avere un incontro il prossimo 28 luglio".
"Ci attendiamo che ci sia un’assunzione di responsabilità delle istituzioni di fronte a un fenomeno tragico negli effetti e vergognoso per l’assenza di risposte. La narrazione di un sistema vincente non può nascondere il dramma che si consuma ogni volta che si spegne una vita. Bisogna intervenire e collaborare, ognuno per la propria parte. Ogni singola morte sul lavoro è un peso che tutti dovrebbero sentire come insostenibile" concludono i tre.
In Breve
martedì 11 novembre
lunedì 10 novembre














