Fa capo al Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Torino l’attività ispettiva che nella mattinata di oggi, mercoledì 14 giugno, ha portato i militari delle fiamme gialle nella sede albese del Gruppo Egea.
Secondo le prime informazioni raccolte dal nostro giornale l’ispezione sarebbe avvenuta su mandato della Procura della Repubblica di Asti, interessata a raccogliere documentazione sulle attività della multiservizi, società pubblico privata impegnata nei settori della produzione e commercializzazione di energia, della gestione del ciclo idrico e della gestione dei rifiuti.
"In ordine alle odierne notizie di stampa relative alla richiesta di acquisizione di documentazione da parte della Guarda di Finanza di Torino – commenta l’azienda in una nota inviata al nostro giornale –, Egea Spa, nella persona del presidente PierPaolo Carini, comunica di aver collaborato e pienamente soddisfatto tale richiesta nella massima trasparenza, mettendosi serenamente a disposizione per qualsivoglia ulteriore richiesta di informazioni".
Non trovano invece al momento riscontro le indiscrezioni di stampa che collegano l’ispezione ad attività di indagine finalizzata a verificare l'ipotesi di "false comunicazioni sociali".
Gruppo dal fatturato superiore al miliardo di euro, negli ultimi mesi la multiservizi con sede nella capitale delle Langhe è salita agli onori delle cronache per le difficoltà finanziarie che ne hanno interessato il ramo energia in seguito alle fibrillazioni subite da quel mercato prima e dopo lo scoppio del conflitto ucraino, finendo per mettere l’azienda al centro della trattativa che attualmente vede coinvolti il colosso lombardo A2A e la torinese Iren, interessati a entrare nel capitale sociale dell’azienda con una partecipazione di maggioranza (50,1%).
Proprio per domani, giovedì 15 giugno, era peraltro fissato il termine per la conclusione della 'due diligence' in corso da marzo per la valutazione degli asset aziendali e la presentazione delle offerte con le quali A2A e Iren sono chiamate a gettare le basi del loro possibile ingresso nell’azionariato del gruppo albese, attualmente detenuto per circa il 60% dalla famiglia del presidente e amministratore delegato PierPaolo Carini e che annovera anche la presenza di 140 soci privati e 107 pubblici, primo dei quali il Comune di Alba con una quota di poco superiore al 5%.
Sempre a marzo A2A aveva individuato per il 100% degli asset di Egea un primo indicativo range di 'enterprise value' (la valutazione dell’azienda) in valori compresi tra i 560 e i 605 milioni di euro. Cifre che attendevano conferma sulla base della valutazione la cui conclusione era stata inizialmente fissata per lunedì 12 giugno, termine intanto spostato a quello a domani, giovedì 15.