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Politica | 07 giugno 2023, 18:41

Il PD chiede di scrivere una riforma condivisa con i territori

Il consigliere regionale Ravetti, vicepresidente della VII Commissione del Consiglio regionale del Piemonte, riporta alla ribalta la questione dell’Unione dei Comuni. In Piemonte su 94 Unioni, 32 non hanno contiguità territoriale

Domenico Ravetti

Domenico Ravetti

Ho chiesto alla Giunta regionale un’informativa sull’attuazione delle modifiche apportate alla legge regionale 11/2012 in materia di Enti Locali. Il centrodestra, con la legge annuale di riordino del febbraio scorso, aveva infatti approvato due emendamenti che cambiavano la norma che regolamenta le gestioni associate e le Unioni dei Comuni. Il nuovo testo impone che i Comuni appartenenti a un’Unione debbano essere confinanti con uno o più Comuni appartenenti alla stessa Unione e che entro un anno i Comuni e le Unioni debbano adeguarsi; diversamente diventerebbe automatica la soppressione delle Unioni stesse. In Piemonte su 94 Unioni di Comuni 32 non hanno contiguità e, nell’Alessandrino, ben 10 su 18 non rispettano questo requisito”.

Così spiega il vicepresidente della VII Commissione del Consiglio regionale del Piemonte l’alessandrino Domenico Ravetti (Pd).

Oggi in VII Commissione l’Assessore Carosso – prosegue l’esponente dem – ha ammesso che ci sono problemi nell’applicazione della norma e che sta valutando una proroga di 12 mesi. Contestualmente ha, inoltre, intenzione di presentare un disegno di legge per un nuovo assetto degli Enti Locali”.

Avevo sottolineato più volte – afferma Ravetti – che questa imposizione avrebbe creato confusione e disordine e la scelta dell’Assessore lo conferma. Il Partito Democratico è favorevole alla proroga e, parallelamente, avanza la proposta di creare all’interno della VII Commissione un Gruppo di lavoro che si confronti con ANCI, UNCEM, Associazione dei Piccoli Comuni e le Autonomie Locali piemontesi per provare a riordinare una materia di fondamentale importanza per i cittadini. Al Piemonte serve una riforma organica e condivisa. Non sarebbe male se il centrodestra, almeno per una volta, ci ascoltasse”.

Redazione

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