Partito per la Russia da San Damiano Macra, racconta dell'iniziale marcia di avvicinamento al fronte del Don, durata un mese, dovuta alla diversa tipologia di binari, che impedivano alle tradotte di percorrere le tratte sovietiche, parla del Cappellano del battaglione Dronero, il Ten. Don Testa, originario di Santo Stefano Belbo, e del Gen. Battisti che dichiarò in quei giorni, che i suoi alpini, erano stati costretti "a mettere le ruote", espressione che lascia intendere a quali tappe forzate fossero costretti, per cercare di tenere il passo dell'alleato motorizzato.
Dopo periodi di tensione altalenante, intervallati dall'esecuzione di lavori di fortificazione della linea da tenere, arrivano in seguito al cedimento del fronte, i patimenti dovuti ai 46 giorni di ritirata ininterrotta, cui fu' costretto per salvarsi dal gelo, dalla fame, dalla prigionia, e da morte certa.
Dopo un estenuante cammino iniziato il 17 gennaio 1943, miracolosamente giunge il 6 marzo, nei pressi di una ferrovia; dopo essersi cibato del poco che trovava, fra cui numerosi girasoli fu' condotto presso l'ospedale militare di Castagneto Carducci, dove di li a poco lo raggiunse il fratello, di servizio come cuoco a Roma.
L'euforia di essere sopravvissuto lo porto' in quel momento a felicitarsi con il familiare, a tal punto che il suo debole e debilitato corpo, passato da 70 a 56 kg, non resse le cibarie e bevande assunte in quel frangente.
Rientrato nel Cuneese, abito' a Caraglio con la madre, la fame era tanta, che lo spinse ad andare al subentrato comando tedesco, a reclamare la decade che non percepiva piu', dal giorno della partenza per la Russia, ne ricavò un invito a ritenersi fortunato per essere tornato, unitamente alla minaccia di essere spedito in Germania a lavorare.
Nel dopoguerra abito' per un discreto periodo della sua vita in Diano d’Alba ed infine con l'avanzare dell'eta', riunitosi ai figli, si stabili a San Rocco Castagnaretta, dove risiede tuttora, accudito dai familiari e dagli alpini del suo gruppo.
Al termine dell’incontro il Sindaco di Feisoglio, Simone Gallo, organizzatore dell’evento, ha colto l’occasione per consegnare agli alunni una copia della Costituzione della Repubblica italiana a fumetti, il particolare formato della legge fondamentale dello stato gli fu a sua volta consegnato dai commessi, durante la sua ultima visita al Senato, con la raccomandazione che venisse distribuita presso il proprio plesso scolastico.