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Cronaca | 24 maggio 2023, 19:35

Treno deragliò a Trinità per il crollo di una gru sui binari: nessun colpevole

Assolti dall'accusa di disastro ferroviario colposo i due responsabili dell’azienda Asfalti di Savigliano. Nel 2018 era proprietaria del lotto di terreno sul quale si trovava il mezzo

Immagine d'archivio

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Il 27 aprile e 2018, intorno alle 12.40, il treno regionale diretto da Savona a Torino, deragliò a Trinità a causa dell’impatto con una gru crollata sui binari. Nessun ferito grave: questo, fortunatamente, fu il bilancio dell’incidente.

A seguito dell'episodio, furono rinviati a giudizio con l'accusa di disastro ferroviario colposo i due responsabili dell’azienda Asfalti di Savigliano che, all’epoca dei fatti, era proprietaria del lotto di terreno sul quale si trovava la gru.

Conclusasi oggi l'istruttoria, il Collegio del giudici del Tribunale di Cuneo ha assolto gli imputati perché il fatto non sussiste. L’appezzamento era stato concesso in comodato gratuito alla Edil Giara Srl di Trinità, società per cui lavorava il manovratore del mezzo, che aveva già definito la sua posizione processuale con il patteggiamento della pena.

Il pubblico ministero, nella sua requisitoria, aveva ricostruito quanto accaduto focalizzandosi sui tre punti redatti nel capo di imputazione. “Il lotto di terra, di proprietà dell’Asfalti Savigliano, era stato dato in comodato d’uso alla Edil Giara Srl con un contratto verbale. Non vi era nulla di scritto, e l’appezzamento veniva utilizzato dall’azienda di Trinità per depositare il materiale a titolo di cortesia -ha illustrato il magistrato-. L’attività che si svolgeva era pericolosa ed è andata avanti per molto tempo.

L’iter autorizzativo, da parte della ditta saviglianese, è infatti stato completamente omesso e trascurato come anche la mancata comunicazione a RFI, violando così la norma che impone una richiesta di autorizzazione. Il comodante non è estraneo all’attività del comodatario e per quanto riguarda i profili di responsabilità e custodia è chiamato a rispondere dei danni di quello. Vi è infatti un nesso di causalità tra l’inosservanza cautelare e l’evento verificatosi. Il fatto che non si sia verificato un disastro non toglie nulla alla gravità di quanto accaduto”.

Al termine della discussione, il magistrato aveva formulato una richiesta di condanna nei confronti di entrambi gli imputati, previo riconoscimento delle attenuanti, di un anno e mezzo di reclusione. Ad associarsi alla richiesta della pubblica accusa Trenitalia Spa, parte civile costituita, che ha quantificato i danni in euro 1.495.000 di cui 50.000 di immagine.

Di contro, la difesa degli imputati, che ne ha chiesto l'assoluzione, ha sostenuto che l’unica colpa a loro addebitabile è quella di essere proprietari del lotto di terra. “I blocchi di cemento erano stati portati sul terreno quello stesso giorno -ha spiegato il difensore- Come sarebbe stato possibile per loro un’attività di vigilanza? Inoltre. Il contratto ‘verbale’ era stato concordato con una terza persona, il geometra della società della ditta Savigliano Asfalti. Nessun nesso di causalità tra l’errore del manovratore della gru e il comportamento messo in atto dagli odierni imputati". 

CharB.

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