Sta per concludersi nell’ambito del Volley Montà, il corso di psicomotricità relazionale ideato e portato avanti dalle responsabili di settore Sorrentino Adriana e Soria Marta. Le abbiamo incontrate per fare un bilancio consuntivo che dalle loro parole appare decisamente buono.
Che cos'è la psicomotricità relazionale?
“La psicomotricitá relazionale si configura come un'attività durante la quale il bambino, attraverso l'insieme di esperienze che vive con il suo corpo, tramite la comunicazione non verbale e le relazioni emozionali ed affettive con i compagni e con lo psicomotricista, esprime i bisogni tipici della sua fase di sviluppo evolutiva trovandone soddisfacimento.”
Si parla dunque di 'gioco psicomotorio?
“Il gioco psicomotorio infatti, che il bambino mette in atto grazie all'utilizzo di oggetti semplici (quali palle, cerchi, corde, cuscini, scatoloni, carta e stoffe colorate...) e all'interno di uno spazio e un tempo definito dallo psicomotricista, favorisce il suo processo maturativo, permettendogli di sperimentare e di consolidare le proprie abilità motorie e di fare emergere i propri stati d'animo all'interno del suo processo di crescita psico-affettiva.”
Perché il settore pallavolo di Montà ha voluto fortemente fare questo corso?
“Siamo costantemente in contatto con bambini e famiglie. Con l’arrivo del Covid abbiamo notato un grande isolamento psicologico nei confronti dello sport e delle relazioni tra i bambini. Considerando che il volley è uno sport di squadra completo e situazionale, e va giocato all’interno di uno spazio, relazionandosi tra compagni arbitro allenatori e molteplici figure, abbiamo pensato di dare un valore aggiunto: allo sport, al paese al lavoro che quotidianamente facciamo con ragazzi e famiglie. Così, nel nostro portafoglio abbiamo inserito questa attività, importantissima sotto molti aspetti.”
A chi vi siete appoggiati per realizzare il corso?
“Ci siamo appoggiate a due figure di riferimento neuropsicomotriciste dell'età evolutiva, le dottoresse Giulia Alasia e Cecilia Giordano, specialiste in neuropsicomotricità, con le quali sin dal primo incontro si è creata un’empatia immediata. Insieme abbiamo costruito il progetto e a novembre 2022 abbiamo iniziato con i primi incontri. Il corso ha anche ricevuto un grande contributo da parte della Farmacia Galenica di Canale, senza la quale non avremmo potuto partire e mantenere costi accessibili alle famiglie. E naturalmente c’è stato l’appoggio dell’amministrazione comunale di Montà.”
Quanti bambini lo hanno frequentato e di che età?
“I bambini che hanno partecipato e stanno ancora partecipando sono 30, di età fra i 3 e i 10 anni. Termineremo le attività a fine maggio.”
Avete pensato di proseguire in estate o nella prossima stagione?
“Durante la pausa estiva ci confronteremo con Cecilia e Giulia per portare avanti questo fantastico progetto di rieducazione alla socializzazione e al confronto.”