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lavocedialba.it | 17 maggio 2023, 06:49

Alla scoperta del Salone del Libro di Torino con lo scrittore albese Mauro Rivetti

L’ambasciatore del Caffè Letterario di Bra ci guida all’evento in programma dal 18 al 22 maggio

Mauro Rivetti con Silvia Gullino, al Caffè Letterario di Bra

Mauro Rivetti con Silvia Gullino, al Caffè Letterario di Bra

Anche quest’anno il Caffè Letterario di Bra non poteva mancare all’evento più atteso dell’anno per migliaia di appassionati lettori, ovvero il Salone del Libro di Torino, in programma dal 18 al 22 maggio.

Essendo ormai di casa in quel del Lingotto Fiere, in avanscoperta ci è andato lo scrittore albese Mauro Rivetti, promosso ambasciatore della manifestazione culturale braidese dalla curatrice, Silvia Gullino.

Mauro Rivetti rappresenta in pieno lo spirito del Caffè Letterario, perché identifica ideologicamente l’essenza tipica dell'ambiente, ovvero un luogo dove gli autori possono muovere i primi passi e confrontarsi con un pubblico attento e preparato, oltre ad un’oasi dove poter dialogare con gli scrittori più affermati.

Mauro è “nato”, artisticamente parlando, letteralmente tra le mura del salotto letterario braidese, dove ha fatto le sue prime presentazioni. In pochi anni, da quelle timide ed impacciate apparizioni, grazie alla casa editrice Golem, sta raccontando i suoi romanzi in diverse città italiane, con uno stile genuino ed unico, che permettono al nostro scrittore di carpire l’attenzione del pubblico.

Adesso continuate a leggere, perché Mauro ci porterà in anteprima attraverso le sale del Salone del Libro edizione 2023. Il fabbricato votato alla costruzione in serie delle autovetture del celebre marchio torinese, grazie al Salone è diventato il punto nevralgico della cultura italiana.

Oggi il rumore arido del battito delle lamiere, dello stridio del serraggio dei bulloni è sostituito dal soffice fruscio dei libri, che milioni di visitatori sfogliano, frugando tra i caratteri di stampa, alla ricerca delle loro identità, amplificate dall’emozione e dai passi, (sì, perché al Salone passi se ne fanno tanti).

Forse l’identità più effimera che cercavamo in un’auto, oggi la cerchiamo in una più concreta, rappresentata da un appagante libro. Sui volti dei visitatori si legge l’emozione ed il coinvolgimento, c’è una specie di gioia nell’esserci.

La stanchezza micidiale di camminare e camminare tra gli stand, è ripagata da un appagamento ancestrale. Non solo pare di affrontare le fatiche del “Giro d’Italia”, o del “Giro del mondo in ottanta giorni”, ma attraverso i libri si è certi di avere la sensazione di scoprire la natura e la nostra vita.

Si tratta della più importante manifestazione italiana nel campo dell’editoria ed ospita case editrici che si presentano al pubblico con spazi espositivi di varie dimensioni. Nelle sale convegni è un continuo avvicendamento d’incontri, scandito da un denso calendario di conferenze, spettacoli, presentazioni di libri e iniziative didattiche.

Tra le pagine web ed il cartaceo non ci sfugge di leggere il lungo elenco di case editrici, con vari editori che mettono in mostra i propri manoscritti, con copertine griffate, che ci fanno immaginare il testo di quel racconto, che non vediamo l’ora di leggere.

Un luogo dove gli editori fanno a gara per far intervenire i propri scrittori di punta, permettendo al lettore più attento di cogliere l’occasione di osservare da vicino il volto e le espressioni di quella persona che ha scritto il libro che lo ha emozionato, lasciandogli un pensiero che diluisce nella vita quotidiana.

E sì, perché i veri protagonisti del Salone del Libro sono proprio i lettori, c’è una partecipazione davvero mischiata di fasce di età, con una declinazione sulla preferenza di lettura, dai libri storici ai romanzi, fino ai manuali.

Il Salone ha investito sempre moltissimo sui piccoli lettori con il premio “Nati per leggere”, o con lo spazio del “Bookstock Village”, perché quello che si sa è che l’Italia ha lettori molto forti, ma che poi non crescono. È risaputo che i bambini che leggono hanno un periodo critico in cui abbandonano la lettura, quindi il Salone guarda con molto interesse a loro. Grazie alle istituzioni i bambini e i ragazzi vanno al Salone con i loro maestri e professori, ai quali è demandato questo importante passaggio di testimone, attraverso la formazione scolastica.

Per terminare o continuare l’analisi di questo straordinario evento, gli Enti Turismo del territorio stanno prendendo coscienza che il turista, non solo chiede cibi e vini di qualità, ma vuole conoscere la cultura dei luoghi e della sua gente, leggere quanto è accaduto nei tempi e quanto accade oggi, per vivere un’esperienza a 360 gradi ed arricchirsi nell’intelletto. In questo Salone vi è anche la partecipazione di un pubblico adulto dei lettori forti, che conoscono gli autori classici, gli storici ed amano scoprire i contemporanei.

Chi legge di meno sono i giovani tra i 25 e i 45 anni, perché c’è meno tempo, perché si legge già molto per studio e poco per diletto. Dopo la formazione scolastica intervengono concause legate alla società contemporanea, che trova nei social media quell’attimo di svago personale. Complici gli incontri con volti della tv ed influencer, il Salone ha trovato la formula di accogliere anche i bisogni di questi giovani, portandoli a riflettere e pensare sul significato di leggere un romanzo e le armi che un libro può fornire per scoprire il mondo con una nuova visione.

Lo spoiler della 35ª edizione del Salone del Libro di Torino finisce qui. Per scoprire il resto, vi invitiamo a visitarlo, oltre a seguire gli appuntamenti del Caffè Letterario di Bra, dove i sogni, le speranze e le emozioni del mondo dei libri si distillano in incontri unici ed appaganti. Buona visita e buona lettura.

Silvia Gullino

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