In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.
Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui» (Gv 14,15-21).
Oggi, 14 maggio, la Chiesa celebra la VI domenica di Pasqua (anno A, colore liturgico bianco). A commentare il Vangelo della Santa Messa è don Cosimo Monopoli, Cappellano Militare per l’Esercito Italiano in Avellino.
Amore, vita, valori, spiritualità sono racchiusi nella sua riflessione per “Schegge di Luce, pensieri sui Vangeli festivi”, una rubrica che vuole essere una tenera carezza per tutte le anime in questa valle di esilio. Parole e pensieri per accendere le ragioni della speranza che è in noi.
Eccolo, il commento.
Alla luce della Pasqua, nella liturgia odierna, la confortante parola di Gesù ai suoi discepoli raccolti nell’ultima cena infonde nel cuore di ogni credente la profonda gioia della comunione con Lui e la piena consapevolezza che il cammino terreno non è solitario, ma impregnato dalla compagnia e dall’orientamento dello Spirito di Dio.
È lo Spirito Santo il soffio del Risorto che anima la vita del cristiano e orienta la missione della Chiesa, tanto da essere rappresentante di Gesù in maniera profonda e definitiva, illuminando la verità insegnata dal Cristo. La presenza dello Spirito Santo si esplica in tre dimensioni: con il discepolo, manifestando un’intimità così forte da avvolgerlo come l’aria che respira; presso il discepolo, provocando accoglienza, ospitalità e comunione con i fratelli nella gioia e nella preghiera; nel discepolo che vive interiormente l’azione divina.
La consapevolezza dell’essere avvolti dallo Spirito Santo assicurato dal Maestro, trova la sua vera realizzazione condizionata dall’impegno all’osservanza dei comandamenti di Gesù, vero banco di prova dell’unione con Lui, per cui il Paraclito, il Consolatore, nel conflitto della fede sarà di ausilio nel trionfare sul mondo, segnando la continuità dell’azione di Cristo e dello Spirito, facendo conoscere in profondità la verità, facendo aderire intimamente il credente al suo mistero e facendolo partecipare al suo ruolo di testimone; tuttavia non esprime il condizionamento come ricompensa, modalità di relazioni puramente umane nel do ut des, ma indipendentemente dai singoli meriti, Gesù ci ama già da prima. Da questo amore il discepolo pienamente coinvolto mentre si sente amato automaticamente osserva i comandamenti e mentre osserva i comandamenti percepisce il grande amore del Signore, così ne è certo che amore percepito e amore risposto lo mette in comunione gratuita e disinteressata con Dio e con i fratelli.
Dalla comunione di amore come effetto della reciprocità tra Gesù e il discepolo, scaturisce il cuore nuovo che Dio dona al credente. Non tanto un cuore quale luogo dei sentimenti, ma come organo del discernimento per cui Gesù rincuora i suoi discepoli e assicura la sua preghiera al Padre, affinché doni loro un altro Paraclito.
Nella Beata Vergine Maria contempliamo questa piena comunione, infatti la definiamo Tempio dello Spirito Santo, cioè luogo in cui il Paraclito pone la sua dimora, anticipando in lei la Pentecoste in due modi: primo nel concepimento verginale, momento in cui Gesù è formato in lei e da lei in cooperazione dello Spirito; in secondo luogo nel consenso esemplare, poiché la Vergine dal cuore nuovo risponde all’influsso dello Spirito con libera fede e gioiosa obbedienza.
Quanto avvenuto in Maria è quanto chiesto da Gesù per i discepoli. Questo connubio di amore e osservanza dei comandamenti, cioè risposta accogliente, libera e coinvolgente, è quello che avviene in ogni persona attraverso il battesimo, nel quale riceve il dono della fede che lo rende figlio, capace di relazionarsi con il Padre e con il suo amore per cui la risposta del credente sarà quella di camminare secondo lo Spirito.