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Attualità | 12 maggio 2023, 17:38

Affitti brevi, il presidente degli albergatori di Cuneo: "Occorre normare il fenomeno"

Giorgio Chiesa ha partecipato alla 73a assemblea Federalberghi, dove è emerso come il soggiorno in albergo abbia un valore diverso rispetto al soggiorno in un appartamento in affitto

Affitti brevi, il presidente degli albergatori di Cuneo: "Occorre normare il fenomeno"

In provincia di Cuneo esistono 1.462 strutture ricettive ufficiali. Le camere alberghiere sono 5.839. Le 2.952 unità locali delle imprese attive nel settore ricettivo e della ristorazione danno lavoro a 12.269 addetti.


Considerando queste e altre informazioni, si può stimare che il valore aggiunto turistico per il territorio sia pari a 426.934.096 milionidi euro. I dati sono estratti dal rapporto “Alberghi e affitti brevi”, presentato in occasione della 73a assemblea Federalberghi, che si svolge in questi giorni a Bergamo Brescia, Capitale Italiana della Cultura.


Dallo studio, emerge con chiarezza come il valore generato da un soggiorno in albergo è ben diverso dall’alloggio in un appartamento in affitto. Basti pensare, infatti, per fare solo un esempio, al personale impiegato nelle due diverse formule di ospitalità: in albergo non ci si limita a fornire le chiavi all’arrivo e a pulire la stanza al termine del soggiorno, ma si forniscono innumerevoli ulteriori servizi grazie a personale altamente qualificato.

Più in generale, il contributo di un albergo all’economia locale non sta semplicemente nei suoi fatturati, nella sua economia in senso stretto, ma negli effetti espansivi che è in grado di diffondere sugli altri settori.

“Soggiornare in albergo – commenta il Comm. Giorgio Chiesa, presidente dell’Associazione Albergatori Esercenti ed Operatori Turistici della provincia di Cuneo, aderente a Confcommercio – vuol dire affidare la propria permanenza fuori casa ad una struttura organizzativa strutturata ed a ciò dedicata, a personale qualificato ed in continuo aggiornamento, per rendere l’esperienza indimenticabile; non si tratta di proposte improvvisate”.

“Occorre normare il fenomeno; per farlo occorre in primis rivedere le norme legate agli affitti classici a maggior tutela della proprietà. Sono troppi i proprietari di casa terrorizzati di trovarsi in casa inquilini insolventi eccessivamente protetti. Da qui il passo di affidarsi al mondo degli affitti brevi, che conferisce al proprietario sicurezza e persino maggiore introito....è....breve”.

redazione

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