Li hanno sentiti miagolare ed hanno chiamato i volontari del distaccamento dei vigili del fuoco di Racconigi che li hanno recuperati, sabato scorso, in un tombino di Villanova Solaro, in centro paese.
Erano appena nati, perché avevano ancora il cordone ombelicale attaccato e non erano stati ripuliti dalla mamma gatta. O dalle mamme. Visto che i gattini sono 8 in vita, uno purtroppo era morto.
Come sono finiti nel tombino? Tra le ipotesi l’inqualificabile gesto che qualcuno se ne sia liberato sottraendoli alla madre subito dopo il parto e portandoli li.
E' la stagione delle cucciolate e, purtroppo, comunicano volontari di varie zone, casi del genere sono ancora frequenti, soprattutto nelle campagne.
"La cucciolata è stata portata al rifugio canile Pinco Pallino di Cussanio, che li ha subito assegnati a due 'balie di gattini' fortunatamente libere", racconta Monica responsabile della struttura che accoglie principalmente cani, ma anche gatti, cavalli e altri animali abbandonati, maltrattati o destinati al macello, oltre a promuovere azioni di sensibilizzazione e di controllo sul benessere animale.
“La figura della 'balia' è una risorsa fondamentale - sottolinea -. Allevare cuccioli così piccoli è molto difficile e impegnativo, devono essere allattati artificialmente giorno e notte per almeno il primo mese di vita".
Cinque li ha presi in carico Marianna Bellini di Cervasca, dog sitter, studentessa di veterinaria, “balia di gattini”. Sono piccolissimi, vanno dai 110 ai 150 grammi. Tre maschi rossi, uno bianco e rosso e due femmine tigrate. Gli altri tre, una femmina tricolore e due tigrati maschi, sono andati ad un'altra volontaria cuneese “specializzata” in cuccioli, Nereide Gnecco, l'esperta per eccellenza nel territorio in questo ambito, considerata una maestra per la capacità e bagaglio di informazioni che sta trasmettendo alle più giovani.
"Spero di riuscire ad allevarli tutti – afferma Marianna Bellini -. Con loro cinque sarebbero una trentina i gattini neonati che, biberon alla mano sono riuscita a portare all’autonomia. Ho iniziato ad imparare a svezzarli nel 2015, dopo le Superiori per rendermi disponibile come volontaria in aiuto agli animali. Li allatto con il biberon ogni 3 o 4 ore e di notte metto due sveglie".
Oltre ad essere alimentati, i micini devono essere stimolati, simulando il gesto di mamma gatta con massaggi dopo i pasti, per favorire l’eliminazione di feci e pipì, non essendo ancora in grado di farlo autonomamente.
Dove li tiene? Tutti insieme in uno scatolone chiuso, dove ho ricreato l’ambiente in cui la mamma li terrebbe, al riparo. All’interno una boule di acqua calda mantiene il calore.
Le precauzioni e accorgimenti sono molti, come conoscono bene le due volontarie. Non va usato il latte di mucca ad esempio che provoca ai micini disturbi intestinali. “Io ho trovato un latte meno dolce che va bene ed è corredato di un piccolo biberon dalla tettarella bucata con taglio lineare. Il latte, così esce solo se il gattino lo succhia".
Questo è importante per evitare che qualche goccia di alimento scenda nelle vie respiratorie e causi loro problemi, come polmonite, aggiunge Nereide.
I gattini verranno consegnati in affido a fine giugno, prenotabili da metà giugno. Dai 40 giorni sono in grado di alimentarsi da soli. Ma è importante che stiano con la mamma e i fratellini ancora un po’ , per non perdere la parte importante che riguarda la loro socialità.
Info adozioni: Marianna 342 313 9801; Nereide 339 761 1153; Cristina 338 838 8222, Fiorella 339 419 8714.