Attualità - 04 maggio 2023, 13:13

Adolescenti in crisi già a 10 anni, da Alba arriva l’input per capire come sostenerli

Gian Piero Porcheddu, direttore della cooperativa Coesioni Sociali, che gestisce due centri diurni socio-riabilitativi per ragazzi ad Alba e a Dogliani, organizza un convegno a Cuneo con addetti ai lavori e Regione. “Abbiamo bisogno di agire come un corpo solo, disturbi alimentari e psicologici tra i ragazzi, già in tenera età”

A Dogliani il centro L'Approdo

“Non c’è tempo da perdere, sempre più adolescenti hanno bisogno d’aiuto e dobbiamo far fronte alle loro richieste”. Gian Piero Porcheddu, direttore della cooperativa albese Coesioni Sociali, chiede pragmatismo e un nuovo modello di intervento.

Ci parli un po’ della vostra esperienza sul campo.
“Come Cooperativa Coesioni Sociali ci occupiamo centri diurni socio-riabilitativi per ragazzi ad Alba e a Dogliani: La Rosa di Gerico e l’Approdo. Sono strutture nate per supportare giovani dai 10 ai 18 anni con disturbi comportamentali di natura psichiatrica e di ritiro sociale. Gli interventi al loro interno, attraverso un metodo di lavoro psicopedagogico, sono mirati alla ricostruzione della fiducia nel rapporto interpersonale, al raggiungimento di un proprio ruolo nella famiglia e nella società. Inoltre, abbiamo 'inventato', in stretto raccordo con i servizi di Neuropsichiatria infantile delle due Asl provinciali, il servizio di support territoriale e ospedaliero, che è innovativo e si inserisce a pieno titolo in quel concetto di fluidità e rete che è il nostro obiettivo di sempre”.

Quali sono le problematiche che riguardano gli adolescenti del nostro territorio?
“La situazione è molto cambiata rispetto a 4-5 anni fa, sono aumentati i disturbi di ritiro sociale, disturbi della personalità, azioni di autolesionismo, uso di droghe e di alcol e disturbi del comportamento alimentare che necessitano di intervento immediato non solo nei pronto soccorso, ma nelle strutture preposte e anche nella Neuropsichiatria infantile. Ad esempio, per la fase acuta della malattia mancano i posti letto e l’età media dei pazienti si è abbassata: si parte dai 10 anni”.



Cosa si può fare in concreto?
“Ci vuole un nuovo modello di organizzazione che coinvolga tutte le figure e gli specialisti interessati, un modello fluido, dinamico che sappia seguire i mutamenti degli adolescenti, intervenendo in corso d’opera. Non si tratta più di ragionare solo per titoli, ma per reti, con una programmazione definita che permetta di lavorare non solo sulla fase acuta o post acuta del problema, ma soprattutto sulla prevenzione. Sarebbe fondamentale istituire una cabina di regia permanente, che parte dal livello regionale sino ad arrivare al livello territoriale, coinvolgendo tutti coloro che si occupano dei minori, dalla famiglia alla scuola, dallo sport all’intrattenimento, ai luoghi di aggregazione giovanile, agli spazi liberi”.  

Vi confronterete in un convegno.
“Abbiamo organizzato per il 25 maggio a Cuneo, dalle ore 9, nello spazio incontri della Fondazione Crc, in via Roma 17 un seminario dal titolo “Adolescenza: quali percorsi di aiuto. Ricerche ed esperienze sul territorio piemontese”. Un momento di confronto in cui si presenteranno il modello organizzativo della provincia di Cuneo, le esperienze di Torino, con tutte le personalità e i servizi coinvolti, e con la presenza della Regione, attraverso l’assessore alla Sanità Luigi Icardi. È l’occasione di avere delle risposte e di pianificare il futuro, anche alla luce della decisione regionale di integrare la delibera n. 42-6860, dando le indicazioni per la creazione di tre strutture in Piemonte che si occupino dei disturbi alimentari”.

Daniele Vaira