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Attualità | 21 aprile 2023, 07:06

Dopo il cambio al vertice della Cr Torino c’è fibrillazione nelle quattro Fondazioni bancarie cuneesi

La prima a scadere, in questi giorni, è Saluzzo, cui faranno seguito Cuneo (2024) e Savigliano e Fossano (2025). Si guarda, non senza qualche apprensione, al corso che il nuovo presidente Fabrizio Palenzona vorrà imprimere sul territorio piemontese

Dopo il cambio al vertice della Cr Torino c’è fibrillazione nelle quattro Fondazioni bancarie cuneesi

Dopo il cambio al vertice della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino con l’arrivo di Fabrizio Palenzona, si guarda con attenzione e non senza qualche apprensione a ciò che succederà nelle quattro Fondazioni di origine bancaria cuneesi: Cuneo, Fossano, Savigliano e Saluzzo.

In origine erano cinque, ma Bra, nel 2018, ha chiuso i battenti e, attraverso un processo di fusione per incorporazione, è stata assorbita da Cuneo.

La prima in scadenza è Saluzzo dove a giorni si eleggeranno presidente e consiglio di amministrazione.

Marco Piccat, presidente uscente non verrà riconfermato così come il cda che lo aveva accompagnato in questi quattro anni.

A Saluzzo sono in corso febbrili trattative per definire il nuovo assetto di vertice, che sarà varato a breve.

Indiscrezioni dicono che a succedere a Piccat possa essere Mario Anselmo, già sindaco di Paesana ed ex presidente dell’Unione montana valle Po.

La scadenza successiva interesserà la ben più importante Fondazione Cuneo. Nel 2024 scadrà dalla presidenza Ezio Raviola, subentrato a metà mandato a Giandomenico Genta.

I membri del cda – con una sola eccezione -  non sono rinnovabili poiché giunti al termine del loro secondo mandato consecutivo.

Anche per il Consiglio generale si prospetta un ricambio di oltre la metà degli attuali componenti.

Nel 2025 toccherà a Savigliano e Fossano i cui rispettivi presidenti, Sergio Soave e Gianfranco Mondino, sono anch’essi a fine corsa.

Entrambi, infatti, sono stati riconfermati nel maggio del 2021, dopo un primo precedente incarico.

Sarà dunque interessante capire cosa succederà nel frattempo, alla luce del nuovo corso che Palenzona vorrà imprimere alle Fondazioni piemontesi.

Le apprensioni maggiori toccano, in particolare, le “piccole”, specie laddove la capacità erogativa annuale si è assestata intorno al milione di euro.

Si vocifera della possibile nascita di una “Superfondazione” piemontese CrTorino-Compagnia San Paolo, mentre non si fermano i processi aggregativi dei grandi gruppi bancari nazionali.

Le agenzie di stampa, in queste ore, riferiscono del rilancio di quella che viene prospettata come “fusione strategica” tra Unicredit e Bpm.

Il sentore è che le due questioni non potranno non avere interconnessioni.

Il nodo principale, per quanto riguarda le piccole Fondazioni, riguarda l’esigenza, legittima, di salvaguardare l’autonomia e i propri patrimoni insieme alla necessità, altrettanto impellente, di poter disporre di maggiori risorse finanziarie da destinare alle rispettive comunità.

Un terreno sul quale il nuovo presidente della Fondazione Torino, Fabrizio Palenzona, intende muoversi, come ha annunciato nel suo documento programmatico.

Come e in quali termini lo si vedrà nei mesi a venire.

 

Giampaolo Testa

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