Nella mattinata del 5 aprile, accompagnato dal Sen. Marco Perosino (che in precedenza aveva portato la documentazione alla firma) e da Francesca Semeraro, (l’artista braidese che ha realizzato i bozzetti grafici) il Sindaco di Feisoglio, Simone Gallo, si è recato presso L’ufficio del Cerimoniale di Stato e per le Onorificenze, sito presso la presidenza del Consiglio dei Ministri, dove la Dott.ssa Rita Raffaella Russo, lo attendeva per la consegna del Decreto del Presidente della Repubblica, attestante la formale concessione dello stemma araldico e delle insigne del gonfalone.
L'istruttoria curata dal Servizio che garantisce la congruità, la correttezza araldica e l'omogeneità dei criteri e della simbologia su tutto il territorio nazionale è andata finalmente a sanare una situazione irregolare già esistente fin dalla costituzione dei comuni nell’ordinamento attuale, infatti il Comune di Feisoglio già da diversi decenni, se non secoli, andava utilizzando uno stemma dalla linea e contenuti araldici irregolari, sia all’ interno dello scudo, che nella sua forma esteriore, precedentemente non di tipo sannitico, cosi come la conformazione della corona, delle fronde di quercia e alloro, ecc. Dunque privo del necessario decreto di concessione.
Ricordiamo infatti ai meno esperti della materia, che gi stemmi civici in Italia devono essere concessi dal Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, dietro richiesta degli enti interessati, essi non possono essere assunti autonomamente dagli enti territoriali, neppure nel caso di stemmi in uso da lungo tempo, sebbene – in quest’ultimo caso – la tendenza è quella di decreti di fatto “conservativi”, che cioè confermino gli stemmi documentatamente già in uso da secoli.
Il caso di Feisoglio si avvicina a quest’ultima casistica, data la circostanza di un emblema originario, colmo di incongruenze, ma non troppo distante della tradizione araldica, il decreto presidenziale ne ha confermato le figure principali, ossia la fonte di sostentamento di ieri, i pascoli rappresentati da verdi colline e la pecora, permettendo, l’introduzione, della fonte di sostentamento attuale, ossia cinque nocciole, di cui quella centrale di dimensioni maggiori. Le stesse raffigurate, all’interno della fascia rossa, posta nella parte superiore dello scudo sannitico, a simboleggiare quella che fu’ la Marca Aleramica.
Intervenendo sui colori; più appariscenti le modifiche sulle ornamentazioni esterne, che hanno visto l’introduzione di una corona comunale in luogo di una non giustificata corona di rango superiore di colore dorato, e l’inserimento dei due tradizionali rami d’alloro e di quercia, decussati e legati dal tricolore, in luogo dei due rami indefiniti, legati in precedenza da un nastro ocra.
Con l’importante raggiungimento dell’ultimo, dei punti cardine del programma elettorale che fu presentato, non resta che attendere’ la realizzazione del relativo Gonfalone, (drappo d’azzurro, ornato di ricami d’argento) che verrà presentato alla cittadinanza, nel corso dei prossimi festeggiamenti patronali di San Lorenzo.