Nel giorno di Pasqua voglio tornare, come fatto a Natale, a rivolgere lo sguardo alle persone che durante le festività, per un motivo o per un altro, resteranno alla finestra a guardare gli altri gioire e socializzare.
“Natale con i tuoi” può già essere pesante, specie se si hanno dei parenti duri da sopportare, “Pasqua con chi vuoi”, per alcuni può diventare una maledizione, specie per chi, per un qualsiasi motivo, non potrà passare la Pasqua con chi desidera. Le foto festanti di grigliate varie sui social non faranno che acuire il senso di vuoto e impotenza in chi il vuoto lo sente dentro.
Perché faccio questo discorso in un giorno di festa? Perché questa settimana una persona che conoscevo, 47 anni, un figlio, una moglie, un lavoro fisso, una bella macchina, una casa grande, ha deciso improvvisamente e senza particolari avvisaglie, di togliersi la vita. Lo conoscevo da tanto, non lo potevo definire un amico stretto, ma era una di quelle persone che pensavo si potessero definire felici e all’apparenza senza problemi. Evidentemente non era così.
Da alcuni mesi mi frullava in mente questo pensiero, un pensiero nato per caso, consultando la tabella dei rimborsi della mia assicurazione sanitaria, il cosiddetto “Nomenclatore”. Mi ha lasciato interdetto scoprire che una visita nutrizionale, importante sicuramente, venga rimborsata con un massimale di 80 euro. Una visita psicologica sapete quanto viene rimborsata? Al massimo per 30 euro.
Purtroppo, l’Italia rimane un paese profondamente arretrato da questo punto di vista, andare dallo psicologo per molti resta un tabù, per troppi una vergogna. Confessare di seguire una terapia nel resto del Mondo è segno di aver preso coscienza delle proprie fragilità, in Italia è, troppo spesso, segno di fragilità, quasi come se fosse un gettare le armi, mentre invece significa imbracciare le armi contro un malessere spesso non identificabile.
Il Governo aveva finalmente fatto un passo in avanti introducendo, nel 2022, con il Decreto Milleproroghe un bonus psicologo per aiutare le persone che, a causa della pandemia, avevano avuto problemi psicologici, meglio avrebbe fatto a introdurlo comunque, ma non stiamo a sottilizzare.
Con la Legge di Bilancio 2023 la misura è stata resa permanente con un incremento della somma erogabile che è passata da 600 euro massimi a 1.500 euro, ma i fondi sono stati profondamente tagliati, con risorse a disposizione di 5 milioni di euro per il 2023 contro i 25 milioni del 2022 quando era stato possibile, comunque, accogliere meno del 10% delle domande pervenute.
In Italia sono 17 milioni gli italiani con problemi di salute mentale, secondo la Società Italiana di Psichiatria. Quasi 3 milioni hanno sintomi depressivi e ben 2 milioni sono donne, mentre 1 milione e 300mila persone ha una diagnosi di depressione maggiore.
5 milioni di euro per il bonus psicologo diviso 1.500 euro fa poco più di 3.000 italiani, una percentuale infinitesimale delle persone che necessiterebbero di svolgere una terapia psicologica.
Non ci siamo, non ci siamo proprio.
Il report della Commissione europea su questo tema fotografa un’Italia di psicologi senza pazienti. Nel nostro paese si contano 156 psicologi ogni 100 mila abitanti contro gli 84 della Francia e i 109 della Germania.
In Francia e Germania il numero delle persone in trattamento da un professionista supera il 30%. In Italia meno del 10% di quei 17 milioni di uomini e donne con problemi di salute mentale si rivolge a un professionista almeno una volta e meno del 5% inizia una terapia vera e propria.
Ci sono tante cose di una persona può vergognarsi nella vita, ma tra queste non c’è sicuramente essersi affidata a uno psicologo, anzi.
La forza più grande è proprio ammettere le proprie debolezze, ammettere di non essere onnipotenti, accettare di non essere infallibili.