Tutto prende il via a Saluzzo, nel distretto della frutta. Mele, kiwi, pesche, i piccoli frutti… da anni, ogni anno, arrivano centinaia di giovani uomini dai paesi Extra UE, dall’Africa soprattutto. Ma anche nelle Langhe, tra le vigne, dove nascono alcuni dei vini più famosi al mondo e dove arrivano tanti braccianti dall’Est europa.
Sono regolari, arrivano con il decreto flussi.
Ogni anno, c’è anche la necessità di organizzare la loro permanenza. Un posto letto, una valutazione sanitaria, il trasporto nelle aziende e nelle campagne.
Un’organizzazione non sempre facile. Dove entrano in gioco tanti fattori, a partire dalla sicurezza. E c’è anche un altro aspetto importante: la dignità di questi lavoratori, che a volte nemmeno sanno di essere sfruttati.
Un anno fa c’è stata, a Cuneo, la prima condanna per caporalato. In realtà il primo nel Nord Ovest. Si è spesso parlato di Saluzzo come della Rosarno del Nord.
In questo contesto così complesso, nasce Weco, cofondata dalle nostre ospiti. E dentro Weco nasce l’Accademia della vigna.
Le due fondatrici sono Giulia Maccagno e Maria Cristina Galeasso, due giovani donne, saluzzese la prima, albese la seconda. Saranno loro a raccontarci di un progetto di imprenditoria sociale, il cui obiettivo è quello di tutelare la mano d’opera.
Stasera, alle 21, racconteranno il loro progetto a Quarta Parete, ospiti di Barbara Simonelli. Su Targatocn e LavocediAlba e sulle nostre pagine Facebook.