Quante storie per una pizza con la farina di grillo.
A parte il fatto che non è un obbligo e ognuno fa quello che vuole, però in realtà insetti, larve e vermi li mangiamo da sempre. Credo che tutti noi abbiamo ingerito - senza accorgercene, certo - il piccolo verme ospitato in un frutto succoso e se ora non accade più è solo perché sono pochi i fortunati che possono raccogliere la pesca o la ciliegia direttamente dall’albero a km veramente zero e alla giusta maturazione.
Inoltre chi ci garantisce che nelle fave di cacao che noi mangiamo sotto forma di goloso cioccolato, non ci sia qualche ospite particolare? E non è finita qui, perché la cocciniglia - insetto parassita e infestante appartenente all’Ordine dei Rhynchota - è utilizzato come colorante alimentare ribattezzato “E120” o “carminio”.
Basta leggere sulle etichette degli alimenti per trovarlo: yogurt, aperitivi, succhi di frutta, caramelle ed altro ancora.
Mangiando una fetta di pollo, ci siamo mai chiesti cosa ha mangiato nella sua breve vita? Se è fortunato insetti e lombrichi, altrimenti è possibile che si sia cibato di proteine animali trasformate, ossia mangime a base di insetti.
“Dal 2017 la Ue ha autorizzato l’utilizzo di otto specie di insetti, tra i quali grilli e mosche per nutrire i pesci di allevamento”, spiega Daniela Marchis, dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte Liguria e Valle d’Aosta, responsabile del NRL Proteine animali trasformate afferente al CREAA, Centro di Referenza per l'alimentazione animale.
“Un successivo regolamento, del 2022 - prosegue la dottoressa Marchis - ha sancito la possibilità di utilizzare queste proteine trasformate anche per polli e suini. È invece vietato utilizzarle nei ruminanti e negli erbivori”.
Quindi se polli, suini e pesci mangiano insetti presi in natura o attraverso queste proteine trasformate, per la proprietà transitiva - mangiando pollo arrosto, pesce al forno e braciole di maiale - anche noi ingeriamo questo tipo di sostanza.
La lavorazione delle proteine animali trasformate è tutelata da regolamenti complessi, anche per quanto riguarda l’allevamento, tutto per garantirne la sicurezza e la difesa della salute del consumatore.
“La salubrità è il primo obiettivo che si pongono regolamenti e direttive Ue - conferma la dottoressa Marchis - ed i controlli sono precisi e costanti. Inoltre in questi ultimi anni le proteine di animali trasformate vengono utilizzate anche per i mangimi di animali di compagnia, per esempio cani e gatti. E sono molto utili per chi soffre di intolleranze o per i padroni vegani. Una criticità delle proteine di insetti trasformate è dato dal loro prezzo, ancora molto alto”.
La novità del regolamento Ue 1372 è data dalla possibilità di utilizzare gli scarti di macellazione, da utilizzare per mangimi animali, il che andrebbe anche incontro alla tanto ricercata sostenibilità. Il tutto però, evitando il cannibalismo e vietando di alimentare con queste proteine trasformate, gli animali da reddito, ossia tutti quelli che producono alimenti, cioè cibo che arriva sulle nostre tavole.