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Cronaca | 14 marzo 2023, 06:55

Padre e figlio travolti e uccisi in autostrada: chiusa l’indagine a carico di 38enne di Cortemilia

Nell’aprile 2022 sulla Torino-Piacenza il doppio investimento che costò la vita a un 45enne francese e al figlioletto di 11 anni. Non fermatosi dopo l’incidente, l’uomo è indagato per omicidio stradale aggravato dalla fuga e omissione di soccorso

Il palazzo di giustizia di Pavia

Il palazzo di giustizia di Pavia

Avrà venti giorni di tempo per produrre memorie, documenti, investigazioni difensive e chiedere di essere sottoposto a interrogatorio il 39enne operaio di Cortemilia che nella notte tra il 28 e il 29 aprile 2022, poco prima dell'una, mentre viaggiava sulla carreggiata Nord dell’autostrada A21 Torino Piacenza in direzione del capoluogo piemontese, nel territorio del Comune di Lungavilla, presso Voghera (Pavia), venne coinvolto nell’incidente che provocò la morte di due cittadini francesi, il 45enne Benoit Gros e il figlioletto Titovan, di undici anni.

Il sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Pavia, dottoressa Camilla Repetto, ha infatti notificato l’avviso di chiusura delle indagini nei confronti dell’uomo, difeso dagli avvocati albesi Roberto e Roberta Ponzio, e della seconda persona indagata in conseguenza del sinistro, un cittadino classe 1989 residente a Casale Monferrato, in provincia di Alessandria, difeso dall’avvocato Corrado Limentani del foro di Milano.

Il giovane casalese risulta indagato per omicidio stradale in quanto alla guida della sua Mercedes Cls (a bordo dell’auto viaggiavano anche i genitori, di 63 e 60 anni, anche loro feriti nel sinistro, e la sorella 33enne), violando le norme sulla disciplina della circolazione stradale (secondo quanto emerso dalle indagini l’uomo avrebbe viaggiato a una velocità di 176 chilometri orari, quindi ben oltre i limiti previsti per quella tratta) aveva violentemente tamponato la Citroën Berlingo sulla quale viaggiava una coppia francese e i loro quattro figli, di ritorno a Parigi dopo una vacanza, in quel momento fermo lungo la carreggiata a causa di un’avaria.

Secondo la ricostruzione del sinistro effettuata dalla Procura pavese, in conseguenza del violento urto il van si sarebbe ribaltato e il bambino ne sarebbe stato sbalzato fuori. Il padre, già fuori dal veicolo nel tentativo di risolverne il guasto, avrebbe cercato di soccorrere il figlio, ma entrambi vennero travolti dal monovolume Lancia Grand Voyager condotto dal 28enne langarolo – e sul quale viaggiava anche un passeggero –, sopraggiunto sul luogo dell’incidente a una velocità che le verifiche effettuate in seguito avrebbero definito come pari a 170 km orari.  

Da qui l’ipotesi d’accusa di omicidio stradale ipotizzata dalla Procura nei confronti dei due – sempre secondo gli inquirenti la morte del bambino sarebbe stata provocata dal primo tamponamento, per le gravi lesioni cranio cefaliche subite dal piccolo –, mentre il 38enne cortemiliese è indagato anche per omicidio con fuga e omissione di soccorso in quanto, invece di fermarsi a prestare soccorso, si era allontanato dal luogo dello scontro salvo venire poi fermato ore più tardi da una pattuglia dei Carabinieri ad Acqui Terme (Alessandria), fuori dall’autostrada.  

Il doppio incidente provocò gravi lesioni anche alla moglie 43enne e agli altri figli di Benoit Gros, che al momento del fatto avevano rispettivamente di 16, 14 e 4 anni.  

Dopo l’esame autoptico sulle salme delle due vittime, affidato al dottor Marco Ballardino, della sezione di Medicina Legale dell’Università di Pavia, la Procura di Pavia diede incarico all’ingegner Mattia Sillo di Borgarello (Pavia) di effettuare un accertamento cinematico volto a raccogliere elementi utili a stabilire l’esatta dinamica del sinistro. Le operazioni peritali presero in esame i veicoli coinvolti nel sinistro e gli atti di indagine con la documentazione relativa ai rilievi tecnici compiuti sul posto dalla Polizia Stradale di Alessandria, prevedendo anche sopralluoghi volti a verificare le particolarità e le condizioni del tratto stradale teatro dell’incidente. Le difese dei due imputati indicarono propri consulenti nelle persone, rispettivamente, dell’ingegner Guido Cennamo e dell’ingegnere Giuseppe Cresta.

Ora la conclusione delle indagini, comunicata la quale i due indagati avranno venti giorni per fare le loro difese.

Ezio Massucco

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