Riceviamo e pubblichiamo la nota di Rifondazione-Unione Popolare.
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Il taglio del reddito di cittadinanza proposto dal governo Meloni è un'infamia, questo è un governo classista che riesce a essere più antipopolare di Draghi.
Il reddito di cittadinanza verrà ridotto di un terzo, da 500 a 375 euro. Ma non basta: si riceverà solo per un anno, prorogabili di 6 mesi, poi sospensione per 18 mesi pur avendone i requisiti. Inoltre si abbassa la soglia ISEE per averne diritto da 9.360 euro a 7.200.
Tutto questo è contenuto nella bozza di "riforma" del RdC che il governo Meloni si appresta a discutere. La linea tracciata da Draghi non poteva essere seguita meglio, con grande giubilo da parte di tutte quelle imprese che fanno profitti sullo sfruttamento di giovani, donne e migranti pagandoli 500 euro al mese. Siamo di fronte all’ennesimo atto di lotta di classe dall’alto verso il basso che mostra, al di là della retorica populista, da che parte stanno le destre al governo: reintroduzione dei voucher, una "riforma" del fisco a vantaggio dei redditi alti, dei ricchi e degli speculatori finanziari, una revisione peggiorativa delle norme sul lavoro a termine, ecc. Un governo ferocemente classista dunque, che mentre colpisce i poveri e i lavoratori è ultraprodigo di regali, flat tax, condoni, mancata tassazione degli extraprofitti degli speculatori e detassazione delle ricchezze, a quelli che coltiva come propria base elettorale.
Questo è un governo dalla parte dei ricchi e contro i poveri. Quelli che arrivano dal mare li fa morire annegati, quelli che vivono in Italia li farà morire di fame.
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