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Alba | 07 marzo 2023, 16:27

La produzione industriale in provincia di Cuneo rallenta, ma continua ad essere in espansione

È quanto si evince dalla 205ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata da Unioncamere Piemonte. La crescita è dello 0,6%, dato inferiore rispetto al 2,6%, ma anche ai precedenti trimestri del 2022

Foto di Christopher Burns- tramite Unsplash

Foto di Christopher Burns- tramite Unsplash

Nel IV trimestre 2022 la produzione industriale in provincia di Cuneo ha segnato una crescita contenuta (+0,6%) rispetto all’analogo periodo del 2021, dato inferiore rispetto a quello regionale (+2,6%). Guardando alle singole performance trimestrali del 2022, emerge un lento decremento: I trimestre +3,7%, II trimestre +3,3% e III trimestre +1,9%.

La produzione dell’industria manifatturiera provinciale ha dunque realizzato una variazione tendenziale media annua del +2,4%. Nel 2021, in condizioni economiche regolari, è stata del +7,6% mentre nel 2020, giustificata dagli effetti della crisi epidemiologica, era del -3,3%.

 

La stazionarietà della produzione industriale nel IV trimestre 2022 si associa all’indicatore congiunturale degli ordinativi interni (+0,6%), seguito da quello degli ordinativi esteri (+1,1%); buona la variazione del fatturato salito del 4,6% e sostenuto dalla componente estera (+6,4%). Il grado di utilizzo degli impianti si attesta al 72,96%.


Sono questi alcuni dei risultati emersi dalla 205ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio provinciali. La rilevazione è stata condotta nei primi mesi del 2023, con riferimento ai dati del periodo ottobre - dicembre 2022, e ha coinvolto 1.859 imprese industriali piemontesi di cui 267 cuneesi per un totale di 12.085 addetti e un valore pari a oltre 3,9 miliardi di euro di fatturato.

 

 

"Al termine di un anno molto impegnativo risulta evidente che il sistema imprenditoriale cuneese ha retto e si è dimostrato resiliente - afferma il Presidente Mauro Gola -. Dopo un primo trimestre estremamente brillante dal punto di vista economico lo shock energetico e l'inflazione, conseguenze del conflitto russo-ucraino, hanno influito in modo negativo sulla nostra economia. Possiamo guardare al futuro con moderato ottimismo, perché il ribasso del prezzo dell'energia sta favorendo la riduzione dell'inflazione nell'Unione Europea e la fiducia sta risalendo".

 

 

 

Esaminando i risultati ottenuti nel IV trimestre 2022 si riscontra che la dinamica pressoché stazionaria della produzione industriale ha interessato le altre industrie manifatturiere con +0,1%, mentre le industrie alimentari e metalmeccaniche hanno chiuso con un +1,0%; le industrie tessili, dell’abbigliamento e delle calzature hanno invece registrato un -1,8%.

Nelle classi dimensionali d’impresa, l’output ha fatto registrare variazioni differenziate. Quelle più grandi (oltre 250 addetti) hanno riportato -14,2%, seguite dalle aziende di medie dimensioni (50-249 addetti) con -0,2%. La parte del tessuto manifatturiero che mostra performance migliori è rappresentato dalle micro imprese (meno di 9 addetti) con +1,6%, seguite dalle piccole imprese (numero di addetti compreso tra le 10 e le 49 unità) con +2,1%.

 

 

 

comunicato stampa

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