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Farinél | 26 febbraio 2023, 11:45

FARINEL / Donare: l’unico fatto di sangue che rientra nelle belle notizie

Ad Alba è in corso la 73ª Assemblea annuale della sezione comunale Avis. Nel 2022 sono stati 2.880 i donatori attivi per 4.738 donazioni. Questo articolo intende, più in generale, i quasi due milioni di italiani che donano sangue ogni anno permettendo di salvare migliaia di vite

FARINEL / Donare: l’unico fatto di sangue che rientra nelle belle notizie

“Donare. L’unico fatto di sangue che rientra nelle belle notizie”. Ho scelto questo slogan ironico dell’Avis per titolare un pezzo che vuol essere poco ironico e molto intriso di riconoscenza verso tutte quelle persone che hanno deciso di donare un po’ di sé per salvare il prossimo.

L’occasione è la 73ª Assemblea annuale della sezione comunale Avis, in corso proprio in questi minuti, ma il mio grazie va, più in generale, a tutti i volontari di Avis e Fidas d’Italia e delle altre associazioni meno conosciute, ma altrettanto importanti.

Il tema mi coinvolge in modo particolare perché la donazione del sangue da sempre è tradizione nella mia famiglia. Io stesso ho donato la prima volta al compimento dei 18 anni. Tra i premiati di oggi, con ben 123 donazioni, ci sarà anche mio padre Felice Paolo Pasquero, sarà premiato con Giovanni Mattis (123 donazioni), Claudio Tarditi (124), Rosella Scanavino (137) e il donatore da record Giuseppe Destefanis di Canale con 147 sacche donate. Una vita se si pensa che è possibile donare al massimo quattro volte ogni anno.

Nella mia famiglia è sempre stato un fatto naturale tendere il braccio per donare, oltre a mio padre, ai suoi fratelli, a mia sorella e ovviamente al sottoscritto, da qualche mese fa parte del nutrito gruppo anche mia moglie.

Non ho avuto bisogno di convincerla, ha fatto tutto da sola, anzi è lei che ora spinge me a tornare a donare dopo anni in cui ho rallentato il ritmo delle donazioni.

L’Italia che è un paese con grandi difetti e tanti problemi, in alcuni campi si distingue, in modo particolare nell’aiuto al prossimo. Nel nostro Paese, a differenza di gran parte degli altri stati del ricco Occidente, la donazione di sangue è totalmente volontaria e non remunerata.

In questo l’Italia è un’avanguardia e un esempio, tanto che l’Oms punta ad abolire in tutto il mondo le donazioni fatte dietro compenso e quelle fatte da parenti e amici del ricevente, un obiettivo molto ambizioso in cui l’Italia è presa come esempio.

Sono 1,6 milioni i donatori di cui 1,4 milioni i donatori periodici che ogni tre mesi donano una parte del proprio sangue per il prossimo. Tre milioni in totale le donazioni effettuate lo scorso anno.

Sembrano tante, ma non bastano mai. In Italia sono 1.800 i pazienti che ogni giorno devono ricevere trasfusioni o devono essere trattati con medicinali plasmaderivati.

Nella maggior parte dei casi le trasfusioni servono a pazienti che hanno subito traumi violenti, in primis le vittime degli incidenti stradali o domestici, quindi è facile comprendere come nessuno possa dirsi certo di non avere mai bisogno di una trasfusione o che un proprio parente o amico mai necessiterà di sangue.

“Fare del bene aiuta prima di tutto sé stessi” è una frase fatta che per i donatori di sangue diventa quanto mai veritiera perché, come sottolinea il portale dei medici di famiglia www.paginemediche.it, “una singola donazione di sangue può salvare la vita di tre persone, ma vale anche la pena di soffermarsi sui vantaggi dell’atto di donare il sangue per chi fa questo gesto così solidale. Quando si dona il sangue viene effettuato un esame che consente di fare un check up completo del proprio stato di salute. Inoltre, essere donatori abituali permette di fare Screening regolari e mantenersi in buona salute. E ancora: come spiega uno studio pubblicato sull'American Journal of Epidemiology, i donatori abituali hanno un 88% di rischio in meno di essere colpiti da un attacco cardiaco e questo probabilmente anche perché le donazioni ripetute proteggono le arterie e le loro pareti rendendo più fluido il sangue. Inoltre, i livelli di ferro restano bilanciati: quando si dona il sangue si perde circa un quarto di grammo di ferro che viene reintrodotto attraverso i cibi che vengono consumati subito dopo la donazione. Questo bilanciamento del ferro è un’ottima cosa perché livelli troppo alti di ferro non sono un bene per i vasi sanguigni. In altre parole, donare regolarmente previene la formazione di depositi di ferro che sono un Fattore di rischio dell’infarto e di altre malattie cardiovascolari”.

In questo caso, è opportuno sottolinearlo, fare del bene aiuta davvero il donatore e allora se questo articolo sarà riuscito a incuriosire e avvicinare al mondo della donazione del sangue anche una sola persona, io non avrò scritto invano.

Concludo ribadendo il grazie ai donatori da record come Giuseppe Destefanis, ma anche a quelli che hanno donato una volta o che ci stanno anche solo pensando: siete i piccoli, grandi eroi del quotidiano che permettono ogni giorno, senza fare rumore, di salvare tante vite.

 

Marcello Pasquero

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