Riceviamo e pubblichiamo:
Gentile Direttore,
E' la prima volta che contatto il Suo Giornale, ma credo che la situazione surreale che si è venuta a creare in provincia di Cuneo vada in qualche modo raccontata, trattata, imputata ai diretti responsabili, i quali oggi siedono tranquillamente nel grattacielo della Regione Piemonte.
Quest'oggi, mio malgrado, ho tentato di effettuare alcune prenotazioni relative ad esami specialistici per un follow-up tumorale, nello specifico una risonanza ed una ecografia.
Sono due prestazioni che il SSN è tenuto a garantire, in funzione dell'art. 32 della nostra meravigliosa Costituzione, che considera il diritto alla salute come uno di quelli fondamentali dell'uomo.
Ebbene, dopo aver contattato il centro unico prenotazioni di Torino, ho dovuto constatare con profondo ribrezzo che in tutta la provincia di Cuneo non solo non c'erano posti liberi nel breve periodo, ma che addirittura non esisteva la possibilità di conoscere una data perché non vengono prese prenotazioni.
La gentilissima operatrice, con tono piuttosto dispiaciuto, mi ha comunicato che per l'ecografia l'unica data disponibile "sarebbe alla fine di maggio" a Vercelli, mentre per quanto riguarda la risonanza, peggio ancora.
Scusandosi, mi ha poi suggerito indirettamente di tentare con il settore privato a pagamento (dove, per inciso, pagando per ciò che dovrebbe essere un diritto, il posto ovviamente c'è).
Io credo che questo abbandono, questa incuria, siano indegni di un paese che intende considerarsi come civile, ma soprattutto sono assolutamente convinto che le responsabilità di chi in questi anni poco ha fatto per tutelare la Sanità Regionale siano lapalissiane.
Solo 5 anni fa eravamo una provincia di eccellenze mediche, oggi non prendiamo le prenotazioni a chi deve convivere quotidianamente con quella spada di Damocle che è la possibilità del riacutizzarsi di una patologia tumorale.
Fortunatamente (?) la mia patologia specifica non rientra tra le più gravi se opportunamente controllata, ma con questo intervento vorrei portare a conoscenza la situazione (ed esprimere loro vicinanza) di quelle centinaia, migliaia, di persone che quotidianamente debbono convivere con questo sistema, sentendosi sistematicamente abbandonate a loro stesse.
Sempre oggi, a proposito di sanità, ho letto un post Facebook del Presidente Alberto Cirio, nel quale il sempre elegantissimo teneva ad informarci che la Regione Piemonte è la prima d'Italia per quanto riguarda l'offerta di cure psicologiche primarie.
Fantastico, meraviglioso, dico davvero.
Per quanto riguarda tutto il resto, però, qualcuno dovrebbe ricordare al Governatore di aprire gli occhi anche sul disastro che si è creato durante il suo mandato, magari partecipando a qualche kermesse mondana in meno per dedicare un paio di minuti a leggere l'articolo scritto su La Stampa da Flavia Amabile e datato 1 febbraio 2023, dove tutto ciò veniva ampiamente denunciato.
Ammesso, e non concesso, che dalle parti di Torino non si stia tentando di smantellare ulteriormente la sanità regionale in favore di quella privata.
A pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina.
Lettera firmata