Dodici ore di funzionamento sono un tempo adeguato. In questi termini si è espresso il Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte in merito al ricorso che la società proprietaria di una sala giochi avevano presentato contro l’ordinanza con la quale il Comune di Centallo aveva inteso limitare il funzionamento degli apparecchi da gioco sul territorio dalle ore 12 alle 24.
I giudici amministrativi – riporta l’agenzia Agipronews – hanno respinto il ricorso spiegando che la disciplina comunale che limita il funzionamento degli apparecchi a 12 ore, è “adeguata e proporzionata rispetto agli obiettivi perseguiti, ossia la prevenzione, il contrasto e la riduzione del gioco d’azzardo patologico”.
Con l’ordinanza in questione, l’Amministrazione “ha realizzato un ragionevole contemperamento degli interessi economici degli imprenditori del settore con l’interesse pubblico a prevenire e contrastare i fenomeni di patologia sociale connessi al gioco compulsivo”.
Il tribunale ha fatto presente che l’obiettivo dell’ordinanza “non è quello di eliminare ogni forma di dipendenza patologica dal gioco” bensì di “prevenire, contrastare, ridurre il rischio di dipendenza patologica”.
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