Pubblichiamo il racconto di un lettore, il quale preferisce mantenere l'anonimato, che riporta un episodio avvenuto qualche tempo fa, per la precisione domenica 13 novembre. Durante una gita fotografica è stato aggredito da cinque cani di grossa taglia sul Mombracco. Una vicenda simile a quella raccontata dalla nostra testata ieri, quando un ragazzo di 30 anni è stato portato all’ospedale di Saluzzo con diverse ferite per i morsi di quattro grossi cani in via Belvedere Villa, nei pressi di un’abitazione a Envie. Precisiamo che l’episodio che potete leggere in seguito è avvenuto molto più a monte e in circostanze differenti. Non si tratta, infatti, degli stessi animali.
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Sono un uomo di quasi 70 anni con la passione per la fotografia. Abito in provincia di Torino e sono assiduo frequentatore delle montagne piemontesi. Ho letto con stupore la notizia del giovane ragazzo aggredito ieri da quattro cani. Un episodio che mi ha riportato alla memoria quanto accadutomi la seconda domenica di novembre (domenica 13 novembre 2022, ndr).
Quel giorno ero partito con la mia vettura dalla mia abitazione per raggiungere Barge e da lì avevo risalito con la bicicletta assistita il sentiero che porta al Mombracco perché volevo realizzare qualche scatto al tramonto.
Una volta sulla Certosa della Trappa ho poi voluto raggiungere il bivacco Mulatero per poi ridiscendere. In questo percorso ho provato a infilarmi in un piccolo sentiero che mi sembrava potesse condurmi più agevolmente a valle.
La strada, ci tengo a dirlo, non era privata.
Una volta imboccata mi vedo di fronte cinque cani di grossa taglia. Un maremmano e quattro cani da pastore. Cerco di arretrare il più velocemente possibile, mettendo la bici di traverso come protezione tra me e loro, ma questi mi accerchiano in poco tempo. Tre dietro e due davanti. Al che cominciano a ringhiarmi e a mordermi i polpacci, poi sono caduto e mi hanno puntato caviglie e polsi, non riuscendo, però, ad azzannarmi.
In un modo o nell’altro riesco ad alzarmi, nonostante i miei anni, lo zaino con l’attrezzatura e il peso della bici elettrica. Mi rimetto in bicicletta e mi butto giù dal pendio. Tre di questi cani continuano a rincorrermi, alcuni saltano cercando di buttarmi nuovamente giù dal mezzo.
Miracolosamente resto in piedi. Dopo qualche metro mi ricongiungo a un sentiero e sono fuori pericolo.
Ancora oggi a raccontare quanto mi è successo mi vengono i brividi. Sono stato fortunato: devo ringraziare i Santi se sono ancora vivo. Fortunatamente a parte qualche segno di morsi sul polpaccio e qualche escorazione non ho riportato altre ferite. Ma tengo a riferire quanto accaduto affinché non succeda più.
Tornato a valle ho riportato il fatto alla Protezione Civile locale. Nelle settimane successive ho raccontato questo fatto a molte persone del mio paese che percorrono la stessa via, anche loro a conoscenza di episodi simili avvenuti ad altri escursionisti.
Quella zona è battuta da molte famiglie, da bambini e donne: non so, francamente, come ci possa difendere da cinque cani di quella taglia.
Lettera firmata