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Economia | 08 febbraio 2023, 15:19

Imprese artigiane, il Piemonte torna al 2020: è Cuneo l'unico territorio in crescita

Coscia, presidente Unioncamere Piemonte: "Il comparto edile continua a sostenere l’andamento complessivo, grazie agli incentivi statali. Buoni risultati anche dal settore agricolo"

Foto generica - Unsplash

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L’analisi dei dati del Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi non mente: l’anno appena concluso abbia riportato il comparto artigiano, dal punto di vista della natimortalità delle imprese, al trend consolidato nel periodo pre-pandemico. Nel 2022, infatti, si è repentinamente arrestata l’espansione segnata nel corso del 2021.

Dati, quelle delle Camere di commercio, che riguardano oltre 115.000 aziende artigiane, che costituiscono circa il 27,1% delle imprese totali della regione: la presenza artigiana risulta tradizionalmente più forte in Piemonte rispetto alla media delle altre regioni italiane. A livello nazionale, infatti, l’artigianato raccoglie il 21,2% delle realtà imprenditoriali.

Da sottolineare, comunque, come a livello territoriale la distribuzione delle imprese artigiane sia analoga a quella del tessuto imprenditoriale nel suo complesso. A Cuneo si concentra il 14,8% delle realtà: solo il nostro territorio ha segnato un sostanziale incremento delle imprese artigiane (+1,0%).

Il tessuto artigiano piemontese pur continuando ad avere un tasso complessivamente positivo, mostra un costante assottigliamento del suo trend soprattutto se osserviamo le imprese più piccole e meno strutturate. Il comparto edile continua a sostenere l’andamento complessivo, grazie agli incentivi statali. Buoni risultati anche dal settore agricolo che pesa però solo lo 0,7% sul totale delle imprese piemontesi. Come Camere di commercio continueremo a sostenere le imprese artigiane con servizi di accompagnamento all’imprenditorialità: microcredito, sburocratizzazione e innovazione. Sono questi gli strumenti indispensabili per dare fiducia alle imprese artigiane e permettere loro di crescere e competere” dichiara Gian Paolo Coscia, Presidente Unioncamere Piemonte.

Nel 2022, in Piemonte +0.4%: poco meno del dato nazionale

Complessivamente nel periodo gennaio-dicembre 2022 il tasso di crescita delle imprese artigiane piemontesi si è attestato al +0,4%, risultato lievemente migliore rispetto a quello realizzato dal complesso del tessuto imprenditoriale regionale (+0,25%) e debolmente inferiore rispetto al dato medio nazionale dell’artigianato (+0,6%).

Le imprese artigiane nate sul territorio piemontese nel corso del 2022 sono state 7.987. Al netto delle 7.507 cessazioni (valutate al netto delle cancellazioni d’ufficio[1]), il saldo appare positivo per sole 480 unità, dinamica che porta a 115.203 lo stock di imprese artigiane complessivamente registrate a fine dicembre 2022 presso il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi.

Concentrando l’attenzione su un’analisi di più lungo periodo emerge come il tessuto artigiano regionale abbia subito una progressiva erosione passando dalle oltre 133mila unità del 2012 alle 115mila attuali. Solo nel 2021, grazie alla ripresa delle attività post periodo pandemico, si era evidenziata un’inversione di tendenza, che però non ha purtroppo trovato continuità nel trend del 2022.

In crescita le società di capitale, a picco quelle 'di persone'

Soprattutto le società più strutturate, aventi forma di società di capitale, hanno mostrato nel periodo in esame un tasso di crescita positivo (+3,7%). Le ditte individuali, che rappresentano poco meno dell’80% del tessuto artigiano, hanno evidenziato ancora un trend positivo sebbene meno intenso (+0,6%). Si registra una dinamica nuovamente negativa, invece, per le società di persone (-1,7%) e per le altre forme (-3,6%).

A livello settoriale la prima realtà per numerosità si conferma, anche nel 2022, quella edile, con il 42,3% delle realtà artigiane piemontesi. Questo settore, così rilevante per il comparto, ha fornito anche in questa annualità un contributo positivo all’andamento segnato dall’artigianato in Piemonte, realizzando una crescita del 2,1% (+428 unità rispetto al 2021). Solo l’agricoltura chiude l’anno con un risultato migliore rispetto a quello delle costruzioni. Le imprese artigiane agricole, infatti, crescono del 5,7%.

Gli altri servizi, che generano il 27,4% delle imprese artigiane regionali, manifestano un lieve calo rispetto al 2021 (-0,4%). Il terzo settore per incidenza, con il 20,6% delle imprese artigiane della regione, è l’industria in senso stretto, che mostra un tasso di variazione annuo dello stock ancora negativo (-1,7%). Con il segno meno anche il risultato del turismo, che accusa un -1,3%. Stabile, infine, il commercio, con tasso pari al -0,1%.

redazione

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