Più che un’intervista, è stata un’esperienza. Paolo Rossi lo abbiamo incontrato al Politeama di Bra, prima del suo bello spettacolo chiamato “Scorrettissimo me - Per un futuro, immenso repertorio”, in cui unisce stand up a commedia dell’arte e attualità.
Piccolo grande uomo dal talento grande quanto il cuore e il coraggio, un alleato prezioso per chi è alla ricerca del buon umore. Sorride, con quegli occhi vivaci e puri. Folletto buonissimo e graffiante.
Eccolo, il comedian, il giullare, un animale da palcoscenico geniale e straordinario. Che qui ci racconta una fetta di sé.
Paolo, che cos’è il teatro per te?
«È quello che mi ha dato da vivere da sempre. Il teatro deve essere prima di tutto un luogo di relazioni sociali, dopodiché c’è uno spettacolo che funge da calamita e dà la possibilità ad una comunità di ritrovarsi. Se la calamita è buona, meglio! Ma l’importante è che il teatro sia un luogo di incontro, di relazioni, di festa soprattutto».
Che cosa ti fa ridere al giorno d’oggi?
«Il comico ride per cose molto incidentali. Ciò che mi fa più ridere nella vita è la comicità involontaria, quando chi produce il meccanismo comico lo fa inconsapevolmente».
L’arte può migliorare il mondo?
«L’arte può migliorare delle serate o dei momenti alle persone. Credo che fondamentalmente sia un genere di conforto. Se incominciamo a prenderci troppo sul serio, forse commettiamo un piccolo errore. Bisogna stare con profilo basso e testa alta: è difficile, ma si può fare».
Oltre al fatto che ti piace la salsiccia di Bra, puoi dirci qualcosa di te che non sappiamo?
«Bè sai, devo stare molto attento, perché ho avuto tre mogli. Tu mi chiederai, “Perché hai avuto tre mogli?”. Perché un artista deve restare povero (risata, ndr)».
Chi è Paolo Rossi
Paolo Rossi nasce il 22 giugno del 1953 in una terra di confine, a Monfalcone (Gorizia). Adolescente a Ferrara, dove si diploma perito chimico, diventerà “perito comico” quando arriverà a Milano, che lo adotterà.
Dalla città meneghina parte una carriera incredibile che lo vedrà attore, cantante (anche a Sanremo) e comico, imperversare nel cabaret, al Piccolo Teatro con Strehler, in tendoni da circo, in televisione.
Paolo Rossi sa fotografare il nostro paese con perfida comicità ed una cultura incredibile. Il suo stile è semplice: mai prescindere dall’oggi, senza dimenticarsi i classici antichi e moderni, da Shakespeare a Molière, dalla Commedia dell’Arte a Brecht.
Mai conformatosi ad un pensiero unico. In tv a lui si deve il mitico e indimenticato “Su la testa!” e tante altre apparizioni che hanno lasciato il segno. Un genio assoluto, 40 anni di teatro, una quindicina di tv, persino una decina di film. Insomma, una vocazione!