Aveva bevuto un’intera bottiglia di whisky e quando i Carabinieri lo raggiunsero, allertati dalla suocera, l’uomo li minacciò.
"Scendete e prendetemi a schiaffi, facciamo subito a botte così posso ammazzarvi, vi taglio la gola”: queste le parole pronunciate da un bovesano una sera di novembre del 2020 quando, completamente ubriaco e a petto nudo, venne fermato a piedi in una strada isolata di Borgo San Dalmazzo.
Rinviato a giudizio con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, in tribunale a Cuneo sono stati ascoltate le voci dei militari intervenuti insieme al 118. “Quando arrivò l’ambulanza -ha riferito in aula il maresciallo- fu molto aggressivo anche con i sanitari. All’infermiera che voleva medicarlo disse di non avvicinarsi, perché avrebbe ammazzato pure lei. Sinceramente ero un po’ intimorito, perché continuava ad avanzare verso di me fino a venirmi a un palmo dal naso mentre urlava. Era più alto di me, ho temuto che mi desse una testata in fronte”.
Passata la sbornia, il bovesano torno in sé e consentì ai Carabinieri di identificarlo dicendosi mortificato per quanto accaduto. Le scuse da parte dell'imputato sono state rinnovate nel corso dell'udienza. L'uomo ha infatti spiegato che quello non era un periodo molto facile per lui a causa di problemi familiari ed alla perdita del lavoro: "Non era mia intenzione essere violento con i Carabinieri, era solo uno sfogo”.
Il giudice l'ha condannato a quattro mesi di reclusione, concedendogli il beneficio della sospensione condizionale.