Un nuovo importante capitolo quello che si è aperto col 2023 per la Vietti, storica cantina di Castiglione Falletto, fondata a fine Ottocento da Carlo Vietti, e cresciuta nei secoli grazie a un lavoro teso alla valorizzazione del Barolo e dei grandi vini delle Langhe.
Un lavoro che, da sei anni, è diventato ancora più significativo, dopo che la cantina è stata venduta al magnate americano Kyle Krause per la cifra "monstre" di 60 milioni di euro. Ma il distacco della famiglia Vietti è stato graduale, infatti in questo lasso di tempo Luca Currado Vietti è rimasto come amministratore delegato, coadiuvato dalla moglie Elena Penna, nelle vesti di manager per l’estero.
Tra i nuovi capitali e scelte strategiche, il marchio Vietti in questi ultimi anni ha assunto ancora più prestigio nel mondo del vino, tra aumento di fatturato (da 6 milioni di Euro nel 2016 agli attuali 17 milioni di euro), riconoscimenti alla cantina ed ai vini da parte dei più grandi critici internazionali, e conseguente aumento di valore delle bottiglie dei "cru" di Barolo prodotte.
Quindi tutto bene? A livello aziendale sicuramente, ma il titolo del capitolo potrebbe essere “la decisione”, e riguarda Luca Currado Vietti e la moglie Elena Penna che hanno deciso di uscire dall’azienda in modo definitivo, per molteplici ragioni, legate ad altre strade che hanno iniziato a percorrere parallelamente all’attività aziendale, e a scelte di vita personali che possano permettere ai due imprenditori di ritagliarsi più tempo per loro stessi.
Luca e Elena, aprite un nuovo capitolo della vostra storia professionale: il non proseguire alla Cantina Vietti che sensazioni vi ha dato questa scelta?
«È stata una sensazione dolceamara. Vietti resta la nostra storia e rappresenta le 5 generazioni della nostra famiglia. Però siamo felici, lasciamo un’azienda molto più forte di quella che abbiamo preso in piena conduzione dal 2016, e sappiamo che sarà in buone mani. Abbiamo triplicato il fatturato ed i punteggi sui nostri vini non sono mai stati cosi alti. È giusto dire che è stata la storia di un successo, la componente americana ha creduto in noi e ha fatto investimenti importanti e noi abbiamo avuto la capacità di dirigere questi investimenti nella maniera corretta».
Nuovi progetti, già coltivati in questi anni, fa rima con nuove sfide: a che velocità li affronterete?
«Elena riparte immediatamente con la sua azienda di Spirits Elena Penna, che sta avendo un successo inaspettato. Il vermouth di Barolo e Gin, creati come prodotti unici artigianali di alta gamma , sia all’estero che in Italia, ci stanno dando una soddisfazione incredibile. Io continuo con la mia società di consulenza e punto ad aiutare aziende vinicole in tutta Italia, forte dell’esperienza che ho maturato durante gli anni precedenti in Vietti. Per entrambi la passione non manca e, conoscendoci, la velocità sarà sempre al massimo».
La crescita esponenziale del fatturato in sei anni salta all'occhio: quali sono stati secondo voi i fattori. Operazioni di vendita come le vostre al tempo, possono significare tanto per il territorio in termini di miglioramento o la mentalità tradizionale è ancora molto forte?
«Come ho detto in precedenza è stata una combinazione magnifica. Possiamo dire che è la storia di un successo, la fiducia di un investitore che ha avuto la lungimiranza di lasciar condurre l’azienda da persone con esperienza e passione. Abbiamo viaggiato al massimo per sei anni , dando tutto noi stessi. Il successo non è mai di una persona sola ma condiviso, frutto di un team che crede nel lavoro. Credo che ci vogliano più fattori, al di là della mentalità tradizionale che è importante ma che credo debba fondersi con altro».